Il Natale si avvicina.
Le case sono già addobbate e nell’aria si percepisce già quella magia che solo il Natale ti sa dare. 

Oltre a rendere tutti più buoni, il Natale è una ricorrenza dal forte richiamo emozionale, sociale e ovviamente commerciale

Tra lucine, panettoni e alberi decorati, le aziende studiano e creano delle comunicazioni mirate per dare risonanza al proprio Brand. 

Il nostro piano editoriale è già pronto… e il tuo?

Neuromarketing Natalizio: tips e consigli per la tua comunicazione

Se ancora non l’hai preparato, non preoccuparti: abbiamo definito per te una lista un po’ particolare di consigli e tips per creare una comunicazione natalizia efficace.

Particolare perché quest’anno abbiamo deciso di analizzare il marketing sotto una lente un po’ particolare: quella del neuromarketing

Ne hai mai sentito parlare? 

Bene, mettiamo gli sci e incominciamo questa discesa all’interno del nostro cervello (o meglio “3 cervelli”).

Neuroscienza al servizio del Marketing

Il Neuromarketing è l’applicazione dei principi neuroscientifici e psicologici al  Marketing

Grazie a questo approccio ibrido, è possibile studiare le reazioni comportamentali e cognitive delle persone, quindi pianificare delle strategie di marketing dall’alto tasso di conversione. 

Interessante vero? 

Continuiamo il nostro viaggio tra fiocchi di neve e neuroscienza, analizzando la teoria dei 3 cervelli

Neuromarketing Natalizio: tips e consigli per la tua comunicazione

3 cervelli sotto l’Albero di Natale 

No, non stai sognando. 

E sicuramente la magia del Natale non ti fa leggere cose strane. 

Ebbene si, abbiamo 3 cervelli

Secondo quanto definito dalla “Tripartizione di MacLean”, il nostro cervello è divisibile in tre strati, che corrispondono alle tre fasi evolutive dell’uomo. 

Il cervello trino è un modello semplice e intuitivo, e i 3 cervelli non sono da intendersi separati, ma in relazione tra di loro. 

Quali sono le caratteristiche di ognuno?

Cervello Rettile (Antico)

Il cervello rettile, nonostante sia di piccolissime dimensioni, si occupa del 95% delle funzioni vitali.

Si occupa dell’appagamento dei bisogni primari (mangiare, bere, riprodursi, dormire), nonché della sopravvivenza della specie (peculiarità che condividiamo appunto con i rettili).

È un cervello primitivo e fortemente istintivo. Prima di poter essere ingaggiato deve potersi fidare.

Cervello Mammifero (intermedio)

Il cervello mammifero è legato alle emozioni (gioia, paura, tristezza, rabbia, sorpresa, disgusto) e ai ricordi, ed è strettamente connesso ai 5 sensi, che ricevono gli stimoli e li elaborano sottoforma di risposta fisiologica.

Si occupa dell’appagamento dei bisogni di stima e appartenenza (il fattore “branco” ci accomuna ai mammiferi). 

Tra emozioni e memoria il rapporto è direttamente proporzionale: più un’esperienza è fortemente emotiva, più è facile da ricordare. 

Cervello Homo Sapiens (Recente)

Il cervello recente si occupa di tutte quelle funzioni che ci caratterizzano come essere umani (appunto “Homo sapiens”): capacità di pensiero complesso, immaginazione, linguaggio, moralità ed etica; è un cervello più riflessivo e lento e opera secondo processi consci e controllabili.

Si occupa della soddisfazione dei bisogni legati all’autorealizzazione. Ama i dati, le informazioni e tutto ciò che placa la sua sete di razionalità.

Neuromarketing Natalizio: tips e consigli per la tua comunicazione

7 tips per la tua comunicazione natalizia

Il neuromarketing affianca il digital marketing nella creazione di strategie e percorsi di conversione, basati sulle caratteristiche cognitive dell’essere umano. 

Curioso di mettere in pratica questi principi?

Come promesso abbiamo preparato per te una lista di consigli pratici da applicare nella tua comunicazione. 

  • Semplicità comunicativa

Il cervello rifiuta la complessità e tutto ciò che comporta uno spreco di energia. 

Il successo della tua comunicazione è direttamente proporzionale alla semplicità con cui comunichi (semplicità è sinonimo di chiarezza, non di superficialità). 

Questo perché i messaggi complessi richiedono uno sforzo di interpretazione, mentre quelli semplici sono intuitivi e immediati. 

Nelle tua strategia comunicativa, utilizza nomi facilmente ricordabili, loghi interpretabili, font leggibili, parole famigliari. Il cervello del tuo lettore ti ringrazierà.

  • Senso di appartenenza

L’uomo è un animale da branco e con esso sopravvive e cresce. 

Ha un forte senso di appartenenza al proprio gruppo dei pari e ama tutto ciò che è familiare.

Utilizza quindi messaggi dal forte richiamo valoriale e sociale

Fai immedesimare il cliente nella storia che racconti. 

Vuoi un esempio pratico?
Tre Marie, nota pasticceria milanese, all’interno della propria pubblicità ricalca gli usi e i costumi della famiglia milanese

  • Far toccare con mano

Il cervello è diffidente e ha bisogno di tempo e fiducia prima di darti attenzione. In un epoca in cui tutti urlano, ha creato delle barriere in cui rifugiarsi.

L’attenzione è diventata una risorsa scarsissima, merce rara destinata solo ai migliori comunicatori. 

L’attenzione è un sottoprodotto del tempo e il tempo è la cosa più preziosa che l’essere umano possieda.

(Scandellari,  Paga l’attenzione di chi ti ascolta)

Se vuoi superare il muro dello scetticismo ed ottenere l’attenzione dei clienti, devi conquistare la loro fiducia. 

Uno dei modi è quello di far toccare con mano il tuo prodotto/servizio. In che senso? 

Dai un prova tangibile del valore che offri. 

Condividi risorse, report, pdf, contenuti gratuiti, premi, gadget. free trial … 

Questo approccio placa la diffidenza e crea un terreno fertile in cui è più facile creare relazioni.

  • Meno è meglio

Di fronte a troppe proposte, il cervello va in confusione e non sceglie.

Questo perché: 

  • Il cervello non è in grado di fare dei confronti costi-utilità su tutti i prodotti
  • Il cervello crea inconsciamente delle aspettative così elevate che difficilmente riuscirà a colmare con l’acquisto del prodotto.

Come applicare questo principio?

Crea dei messaggi chiari, diretti, semplici e di valore.  

Offri al cliente poche scelte da fare e il suo cervello ti ringrazierà. 

  • Comunicazione multisensoriale

La comunicazione multisensoriali piace al cervello mammifero, lo stesso che gestisce emozioni e memoria

Le migliori comunicazioni sono quelle che stimolano contemporaneamente tutti i sensi. 

Ti riporto la pubblicità storica di Bauli: come puoi vedere, oltre alle luci natalizie (vista) e alla musica di sottofondo (udito), puoi percepire sia la bontà (gusto) che la morbidezza del pandoro (tatto). 

  • Vendere, senza vendere 

Il cervello ama la libertà e lotta contro ogni forma di restrizione.

Quando si sente “minacciato”, alza il muro della diffidenza e rende praticamente impossibile concludere qualsiasi vendita.

La strategia migliore è vendere senza dare la percezione di vendere

Al posto di spingere e forzare l’utente, è meglio prendere per mano il cliente e accompagnarlo nelle varie fasi del processo di acquisto.

  • Sfrutta i bias 

L’inconscio è intelligente, efficiente e veloce. Utilizza degli automatismi e scorciatoie di pensiero per ottenere la massima resa al minimo sforzo.  

Non sempre però è impeccabile: lavora per approssimazioni e quindi può sbagliare. Questi errori vengono definiti distorsioni cognitive (o bias cognitivi) e possono essere sfruttate all’interno della propria comunicazione. 

Ne abbiamo parlato parlato nell’articolo Limited edition! La guida ai bias per acquisire clienti online. Lo hai già letto?

Conclusione

Il nostro viaggio termina qui. Ci siamo meritati un gustoso panettone :) 

Prima di salutarci è bene fare una precisazione. 

Nessuna disciplina è in grado di prevedere al 100% come ognuno di noi si  comporterà davanti a uno stimolo. Ci sono degli schemi di stimolo-risposta cerebrali condivisi geneticamente, altri invece sono unici, quindi non scalabili. 

Pur riducendo al minimo il rischio fallimentare, anche il neuromarketing ha un margine d’errore

Se sei curioso di approfondire questo tema,  leggi l’articolo Neuromarketing: il nuovo braccio destro del Marketing

É arrivato il momento di mettere in pratica questi consigli, per creare delle comunicazioni super emozionali ed efficaci. 

Buona comunicazione e buon Natale!

Neuromarketing Natalizio: tips e consigli per la tua comunicazione

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