Per spiegare l’importanza delle campagne di Link Building, bisogna partire da molto lontano e precisamente dall’origine dell’ universo. Ok, non quello che è nato dal Big Bang, ma dalla rete di collegamenti cibernetici che ha dato forma al World Wide Web.
I link infatti sono proprio i collegamenti sui quali si alimentano le connessioni in rete che creano dei legami tra i vari nodi (siti web), punti strategici che entrano in relazione all’interno dell’iperuranio di informazioni su cui poggiano i motori di ricerca.
Possiamo dire che Google, il motore di ricerca più conosciuto e utilizzato, deve il suo successo proprio alla capacità di restituire agli utenti che effettuano delle ricerche, proprio i link che contengono le informazioni che stavano cercando.
Possiamo immaginare Google come un contenitore di informazioni talmente grande da rendere quasi impossibile delimitarne i confini. Una galassia digitale nella quale si diramano ogni giorno miliardi di informazioni e alla quale accedono miliardi di utenti. Per questo gli algoritmi di Google hanno sviluppato dei meccanismi di indicizzazione delle pagine che ci restituiscono, quando effettuiamo una ricerca, i risultati migliori.
Ma come avviene questa selezione? Come fa Google a restituire tra i primi risultati i link migliori? Quelli che contengono proprio ciò di cui abbiamo bisogno?
Vediamolo insieme quali sono i meccanismi che Google utilizza per premiare le migliori pagine a livello qualitativo. I link che compaiono nella prima pagina dei risultati di ricerca si basano sulla volontà del colosso indiscusso tra i motori di ricerca, di dare agli utenti le informazioni più complete e pertinenti.
Quali sono dunque le strategie per rientrare in questa descrizione ed essere premiati da Google?
Come fare campagne link building di qualità
I link sono uno degli elementi più importanti nel determinare il posizionamento sulle SERP, ovvero le prime pagine dei risultati di ricerca. Da quando esiste Google sono stati tra i più influenti fattori di posizionamento dei siti web, in particolare i link influenzano un parametro chiamato RankBrain, ovvero il meccanismo di machine learning che elabora il significato delle parole che gli utenti digitano nella barra di ricerca.
La strategia più efficace per fare link building consiste nel creare guest post, ovvero pubblicare articoli in un blog che rimandino ad altri che godano di un buon livello di fiducia e che siano in linea con l’argomento di cui si sta parlando. Nella pratica, però è tutto più complicato.
Google classifica le pagine attribuendo un punteggio che va da 0 a 10 attraverso il Page Rank che indica letteralmente una classifica delle pagine. Grazie al suo algoritmo Google è in grado di determinare la popolarità di una pagina e questa dipende sia dal numero che dall’importanza dei link che rimandano ad essa.
Google, però, non ama essere preso in giro e soprattutto i suoi algoritmi sono diventati più intelligenti di noi, per far sì che tutti i meccanismi che elaboriamo per sfidare le sue logiche, vengano continuamente scovati.
Ecco perché occorre subito chiarire che non basta generare link per ottenere un buon punteggio di qualità.
Vediamo meglio quali sono le prerogative delle quali devi necessariamente tenere conto per far sì che Google riconosca le pagine e i link che utilizzi come autorevoli.
Fare campagne di link building significa non dire “bugie”
Il link contenuto nel post di un utente che rimanda ad un forum di informazione online, non ha lo stesso valore di un link che si trova all’interno di un articolo di giornale di una testata che ottiene migliaia di visualizzazioni ogni giorno.
Ne consegue che Google valuta l’importanza dei link sia in termini quantitativi che qualitativi, poiché entrambi i fattori incidono sull’autorevolezza delle pagine determinando il loro posizionamento nei risultati di ricerca.
Se un link è difficile da ottenere è perché sicuramente possiede delle qualità apprezzabili a livello di brand o di contenuti che giustificano la sua importanza.
Ma perché Google mette in atto tutte queste discriminazioni? Semplice: perché l’obiettivo finale è di restituire agli utenti un autentico beneficio, tanto che gli stessi dipendenti di Google sconsigliano un uso spropositato.
Questo perché gli addetti ai lavori si avvalevano in passato di metodi poco ortodossi per posizionare i siti che non avevano a che fare solo con l’inserimento di link di scarsa qualità, ma anche con l’ideazione di vere e proprie reti di siti privati che nascevano unicamente con lo scopo di realizzare collegamenti, uniti all’esistenza di vere e proprie piattaforme all’interno delle quali acquistare i link.
A partire dal 2012 l’evoluzione dell’algoritmo di Google ha dato vita a delle vere e proprie penalizzazioni, tanto che ad oggi i link provenienti dai forum vengono automaticamente ignorati e ottengono un punteggio di qualità pari a zero.
In conclusione i link che ottengono un alto tasso di visite che al loro interno contengono contenuti di valore (scritti bene, con le giuste immagini e la giusta formattazione), permettono di migliorare il proprio posizionamento.
Qual è quindi il metodo migliore per ottenere dei link che siano premiati da Google?
Continua a leggere per scoprirlo!
Quali sono i link di qualità per Google?
Se ricordate quello che dicevamo all’inizio, per Google l’importante è che gli utenti che fanno delle ricerche ottengono esattamente ciò che stanno cercando, un’informazione che sia esaustiva, presentata in modo accattivante a livello visivo, che offra un punto di vista inedito al lettore, che lo incuriosisca e abbia un elevato livello di approfondimento. Semplice no?
Tutto questo per dire che la prima regola da seguire è quella di creare contenuti di qualità a prescindere dalla volontà di ottenere dei link. Questo perché un contenuto scritto bene, che offre spunti che gli altri brand non hanno ancora esplorato, dovrebbe spingere gli utenti a condividerlo automaticamente con una cerchia di persone che possono essere interessate all’argomento. Ebook, guide, casi studio, sono tutti esempi che si muovono in tal senso.
Un link di valore deve quindi possedere le seguenti caratteristiche:
- Devono provenire da una fonte che sia il più possibile autorevole.
- Devono generare un traffico effettivo verso il sito ospitante.
- Deve contenere informazioni interessanti.
- Devono essere coinvolgenti e indurre chi li legge a condividerli o a interagire.
Nell’attività di link building un’attenzione particolare meritano anche gli ancor text. Uno degli errori più comuni che commette chi tenta di aumentare l’autorevolezza di un sito o di una pagina, senza una strategia chiara, consiste nel creare collegamenti con testi ancora su parole commerciali al fine di posizionare il sito su un determinato argomento di settore.
Una strategia più efficace invece consiste nell’utilizzare anche chiavi legate al nome del sito o dell’azienda puntare sia su chiavi commerciali che su chiavi legate al brand.
Inoltre, è importante sia variare i testi ancora, di modo da utilizzare forme plausibili e credibili che possono poi essere effettivamente utilizzate dagli utenti che variare le fonti. Un sito che ottiene diversi link ma che provengono sempre dalla stessa fonte ha un punteggio diverso da un sito che viene citato da 10 siti diversi.
Ovviamente, in base a quanto detto in precedenza, tutti i siti devono essere scelti accuratamente per evitare che si tramutino in uno svantaggio. Piuttosto, è preferibile avere un sono link da una fonte autorevole piuttosto che 10 link di scarso valore che vengono fortemente penalizzati da Google.
Come riconoscere un sito autorevole
Ricapitolando quanto detto fino ad ora un sito autorevole possiede le seguenti caratteristiche:
- Viene citato in diversi contesti sia online che offline: riviste locali, social, siti di appassionati;
- Gli autori al suo interno sono riconoscibili in qualità di esperti su un determinato tema e hanno un buon seguito.
- Propone contenuti di valore e sempre aggiornati.
- È posizionato per un buon numero di keyword nel proprio settore che sono un indice di valore per i motori di ricerca.
Molte persone, soprattutto coloro che non conoscono le logiche di funzionamento degli algoritmi, commettono l’errore di investire nelle campagne di link building solo all’inizio. Questo attiva il campanello d’allarme di Google che comprende come dietro ci sia un investimento economico.
Mentre, una strategia di link building efficace tende ad alimentarsi nel tempo, a piccoli passi e a crescere di pari passo con la notorietà del tuo brand.
In questo senso, l’acquisizione dei link potrà essere costante solo se è credibile, soprattutto per i motori di ricerca.
Ovviamente le attività di Link building in base a quanto detto fino ad ora, devono essere sostenute da una buona strategia SEO sia on site (contenuti ottimizzati e di qualità) che off site (ricerca di fonti attendibili, link utili).
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