Il concetto di Personal Branding nasce nel 1997 con il celebre articolo “The Brand called you” di Tom Peters, CEO di Fast Company, rivista statunitense a tema business.

Starting today you are a brand.
A partire da oggi sei un brand. 

Peters è stato il primo a dirlo. 24 anni dopo i concetti da lui espressi sono ancora validi e -anzi- molto attuali. Oggi molti professionisti applicano le regole del personal branding

Fare personal branding significa applicare al singolo individuo quello che i marketer sono soliti fare per promuovere un’azienda attraverso la comunicazione. Significa quindi diventare un brand. 

Come fare personal branding

Cosa troverai in questo articolo:

Definizioni di Personal Branding

Partiamo dalla definizione di Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon:

“il tuo brand è ciò che le persone dicono di te quando esci dalla stanza”.
Le tue esperienze passate, il modo in cui svolgi il tuo lavoro, la tua capacità di rapportarti agli altri, crea nella mente delle persone un’immagine di te. Questa immagine dovrebbe coincidere con quella che tu desideri comunicare. Grazie al Personal Branding sei in grado di prendere il controllo e mostrare il tuo valore.

Come? Attraverso i contenuti che crei e condividi sui tuoi media (i tuoi profili social, il tuo blog, il tuo sito web). L’obiettivo è utilizzarli in modo professionale per raccontare te stesso, il tuo lavoro, le tue competenze, i tuoi progetti e le tue passioni.

Costruisci la tua reputazione e ti posizioni nella mente del tuo pubblico come un esperto.

Persone come Mark Zuckerberg, Steve Jobs e Elon Musk sono state capaci grazie al Self Branding di imporsi come figure influenti, leader di mercato ma anche di opinione.

Ecco un’altra definizione:

Il tuo Personal Brand è la ragione per cui un cliente, un datore di lavoro o un partner ti sceglie. 

Il tuo brand sei tu. Per costruirlo non dovresti inventare, ma mettere in evidenza le caratteristiche che ti rendono unico come professionista e porle in risalto in una narrazione organizzata.

Infatti:

Fare Personal Branding significa gestire in maniera strategica la propria immagine professionale. 

Chi dovrebbe investire nel Personal Branding?

La risposta dovrebbe essere “chiunque!!”: investire sulla propria immagine e reputazione giova a tutti, ma per alcune figure professionali applicare i principi del branding personale può dare ancora più soddisfazioni. Si tratta nello specifico di: 

  • Imprenditori 
  • Professionisti (Manager e Partite IVA)
  • Chi è in cerca di lavoro.

L’imprenditore rappresenta la sua azienda. Con una comunicazione personale curata nei dettagli e studiata in modo strategico mostra le sue competenze e la sua professionalità. Costruire credibilità personale è un modo semplice per trasferire la sua reputazione sul prodotto e sull’azienda, attrarre talenti, nuovi investitori e aumentare la fedeltà al brand. 

I Manager potranno a loro volta costruirsi una reputazione e ricevere riconoscimenti legati ai successi ottenuti, al know-how acquisito e al valore aggiunto che la loro figura apporta all’interno dell’azienda per cui lavorano. Questo valore aggiunto potrà tradursi in nuovi progetti e nuove opportunità, sia per la loro figura professionale che per l’azienda che rappresentano.

I liberi professionisti sono la categoria più adatta al Self Marketing, perché hanno un riscontro diretto della sua efficacia: il numero di nuovi clienti. Si tratta di mettere in atto una strategia che gli permette di attrarre acquirenti senza doverli andare a cercare attivamente. L’essere riconosciuti come esperti di settore inoltre apre le porte a nuove collaborazioni e conoscenze preziose (il legame tra Self branding e networking è molto stretto, al punto che alcuni preferiscono parlare di Network Marketing). 

Chi è alla ricerca di un’occupazione dovrebbe fare Self Marketing per comunicare ai recruiter le proprie competenze e attrarre interesse. Mostrare ciò di cui si è capaci, i risultati raggiunti e le proprie passioni permetterà di sfruttare a proprio vantaggio il social recruiting. 

Cos’è?

Il social recruiting è la pratica, oggi piuttosto comune, di scremare i candidati a una posizione lavorativa scandagliando i loro profili social. Nel caso in cui l’immagine del candidato che questi restituiscono fosse poco professionale o non in linea con le esigenze dell’azienda, il candidato verrà automaticamente escluso dalla selezione. 

Continua a leggere per scoprire a cosa serve il Self Marketing e come puoi farlo anche tu.

A cosa serve il Personal Branding?  

Approfondiamo le opportunità che il Self Marketing può aprirti. 

Possiamo distinguerle in due categorie i benefici di breve periodo e quelli di lungo periodo

Nel breve periodo ti darà uno spazio tutto tuo in cui poterti esprimere, valorizzare ed entrare in relazione con gli altri (pari o potenziali clienti). Potrai documentare il tuo lavoro e i tuoi successi, costruendo passo dopo passo la tua identità di professionista riconosciuto dal settore. 

 

Nel lungo periodo, ti permetterà di posizionarti come personalità influente nella mente di chi ti segue e diventare un punto di riferimento per la tua community. Lo scambio di idee e di opinioni con chi ti segue ti permetterà di fare networking costruendo reti di relazioni di qualità. 

 

Questi nuovi contatti potranno poi tradursi naturalmente in nuovi clienti (se vendi un prodotto o un servizio) e nuove opportunità per far crescere ancora di più il tuo valore (partecipazione a conferenze, conduzione di webinar, scrittura di libri e/o e-book). Ogni porta sarà aperta. 

 

Khedher Manel nella sua ricerca “Conceptualizing and researching personal branding effects on the employability” (in italiano “Concettualizzazione e ricerca degli effetti del personal branding sull’impiegabilità) pubblicata nel 2019 sul Journal of Brand Management afferma che: 

“Gli individui dotati di un Personal Brand generano valore massimizzando la propria occupabilità e aumentando i loro guadagni”. 

Scopriamo ora come impostare al meglio la tua strategia di marketing personale. 

Come si fa Personal Branding?

Se sei arrivato fin qui significa che hai compreso il grande valore del marketing personale e hai deciso che è ciò che fa al caso tuo. Potrebbe addirittura significare una svolta per la tua carriera

Ora probabilmente starai pensando: “ma come si fa nel concreto?”. 

Ecco i passi per costruire la tua strategia vincente. É il momento di prendere appunti! 

Prendere appunti self branding

Crea la tua identità

La prima cosa da analizzare sei tu. 

Utilizza i principi dell’analisi SWOT su di te: 

  • Quali sono i tuoi punti di forza? 
  • In cosa invece potresti migliorare? 
  • Quali sono le opportunità che vedi davanti a te? 
  • Quali sono i concorrenti, chi/che cosa vedi come minaccia? 

Ricorda che la tua comunicazione deve essere incentrata sulla condivisione delle tue conoscenze. Non ostentare mettendo in mostra ciò che hai e ciò che sai, poniti sullo stesso piano di chi ti segue per creare empatia e costruire una community affezionata. 

Racconta te stesso anche nelle sfaccettature più umane, non nascondere gli errori da cui hai tratto insegnamenti importanti. Non parlare sempre e solo di lavoro, mostra anche contenuti relativi alla tua sfera personale o familiare. I tuoi follower potranno conoscerti meglio e simpatizzare con te. 

In base a ciò che racconterai scegli il modo e il mezzo più adatto. Ad esempio: sei un grafico freelance e vuoi raccontare in modo informale i tuoi progetti più creativi per attrarre nuovi clienti. Se vuoi produrre contenuti brevi e di alto impatto visivo il posto giusto è un social (in questo caso Linkedin); se desideri più libertà di espressione e maggiore approfondimento aprire un blog tutto tuo è la scelta migliore. 

Ciò che conta di più è la costanza. Devi pubblicare contenuti in modo regolare per creare un appuntamento fisso con chi ti segue. il rischio altrimenti è quello di essere dimenticato dai follower che sei riuscito a raccogliere con impegno e fatica. 

Prima di iniziare quindi chiediti: ho il tempo necessario per portare avanti questo progetto? L’organizzazione è fondamentale. Dovrai trovare dei momenti da dedicare alla creazione dei tuoi contenuti, alla loro pubblicazione e -non dimenticarlo- alla tua formazione. Così facendo avrai sempre nuovi idee da tradurre in contenuti freschi e stimolanti per la tua audience.

Non trascurare gli elementi grafici. Oggi chi popola i social è abituato a consumare contenuti di alta qualità; non puoi essere da meno se vuoi farti notare.

Crea un’identità visiva che ti rappresenti, ti renda riconoscibile e restale fedele. 

Ora che abbiamo costruito le fondamenta della tua immagine, proseguiamo con il secondo step. 

Identifica Mission e Vision

Peters ha espresso un concetto molto chiaro: ciascuno di noi è un brand, un’azienda che ha bisogno di comunicare al suo pubblico. Le aziende però hanno bisogno di una direzione, hanno bisogno di un obiettivo e di un “perché”, la stella polare che indichi la via da percorrere. 

Non dimenticare la lezione di Simon Sinek.  

Si tratta di individuare la mission e la vision del tuo brand personale. 

 

  • Cos’è la Mission? 

Indica il fine ultimo, la “ragion d’essere” dell’azienda o del brand. Si focalizza sul presente e ha lo scopo di indirizzare tutte le decisioni e le strategie che l’azienda mette in atto. Risponde alle domande “perché il brand esiste?”, “Qual è il suo scopo?”. Serve all’azienda per individuare cosa la guida e quali sono i risultati vuole raggiungere operativamente. La mission deve ispirare tutti gli stakeholder, ovvero tutti coloro che partecipano al suo successo. 

  • Cos’è la Vision?

Come suggerisce la parola stessa, è la visione che l’azienda ha del futuro in cui vuole operare tenendo in considerazione i valori di cui si fa portatrice e le aspirazioni di chi è alla sua guida. Partecipa alla definizione degli obiettivi di lungo periodo e del ruolo dell’azienda all’interno del contesto in cui si trova a livello economico e sociale. 

 

Entrambi i concetti possono essere applicati al marketing personale. Qual è la tua Mission personale? E la tua Vision? Prenditi del tempo per identificarle entrambe tenendo sempre a mente ciò che desideri comunicare al tuo pubblico target. 

Ma da chi è composto il tuo pubblico target? A chi ti vuoi rivolgere? 

Continua a leggere per scoprirlo.

 

Buyer personas

Individua la tua Buyer Persona

Prima di iniziare la tua avventura è importante avere chiaro a chi ti rivolgerai. 

Riflettici, la tua comunicazione si adatta all’interlocutore che ti trovi davanti. Il modo in cui ti rivolgi a un giovane laureato in cerca di spunti creativi è diverso da quello che useresti per parlare con un professionista navigato che cerca news di settore. Non solo per quanto riguarda lo stile di scrittura e il tono di voce, ma anche nei contenuti che gli proponi. 

 

Poniti queste domande: 

  • A chi voglio parlare? 
  • Quali sono le caratteristiche demografiche del mio pubblico ideale? 
  • Quali luoghi (reali e virtuali) frequenta?
  • Cosa/chi lo appassiona e cosa/chi no? 

 

Le risposte (mettile per iscritto!) ti aiuteranno a formare l’identikit del tuo interlocutore tipo, nel gergo del marketing, la tua Buyer Persona.

Potresti avere più di una Buyer Persona, niente paura. Ripeti il procedimento appena fatto per ciascuna di esse. 

Una volta identificata/e potrai creare contenuti ad hoc assicurandoti di offrire qualcosa di rilevante per la tua audience ideale. 

Ora che hai definito la tua identità, la tua mission, la tua vision e le tue Buyer Personas dovrai occuparti dei competitor. 

Distinguiti dai concorrenti

Crea una comunicazione che non sia riproducibile da altri. Per farlo avrai bisogno di sapere come si comportano le figure professionali simili alla tua, che operano nello stesso mezzo (social, blog, podcast…) che hai deciso di presidiare. 

 

Inizia con una semplice ricerca. 

Per esempio: 

  1. se stai valutando di aprire un blog sugli animali, fai una ricerca su Google con le parole chiave più adatte al tuo settore e annota chi tra i risultati può essere considerato un tuo competitor.
  2. se vuoi aprire un profilo su Instagram a tema moda sostenibile, fai una ricerca per hashtag per identificare i profili già attivi che trattano l’argomento. 

 

Molto probabilmente -a meno che tu non sia il primo a fare quello che fai- scoprirai di avere più competitor di quelli che ti aspettavi. Non ti preoccupare! Conoscere il mercato ti permetterà di trovare la strategia più adatta per guadagnarti il tuo spazio in una nicchia tutta tua. 

Studia il modo in cui comunicano alla loro community: quello che comunicano e come lo fanno; ti servirà per capire cosa fare e cosa non fare, cosa funziona e cosa no. 

Individua quello che ti distingue dai concorrenti e rendi nota la tua unicità al tuo pubblico. 

Se lo farai nel modo corretto sarai percepito come primo nel tuo genere e prenderai possesso della tua nicchia. Solo allora sarai diventato un brand, in carne e ossa! 

Come diceva Milton Berle, celebre uomo di spettacolo statunitense:

 

“Se l’opportunità non bussa, costruisci una porta”.

Hai trovato interessante l’argomento e vuoi approfondire? 

 

Approfondire leggendo

Letture sul Personal Branding

Libri consigliati per chi vuole saperne di più. 

  • “Promuovere se stessi online per creare nuove opportunità” di Luigi Centenaro
  • “Fai di stesso un brand. Personal Branding e reputazione online” di Riccardo Scandellari
  • “Personal Branding per l’azienda” di Luigi Centenaro e Silvia Zanella

 

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