Il Lean MVP (Minimum Viable Product) è un concetto chiave nello sviluppo di prodotti, che si è evoluto per diventare una metodologia di lancio di prodotti e servizi. Il suo scopo principale è quello di offrire al mercato prodotti o servizi con il minimo numero di funzionalità necessarie per soddisfare i bisogni del cliente e raccogliere i feedback necessari per migliorarli, risparmiando tempo ed energie.  

Il Minimum Viable Product è diventato importante anche nel marketing perché consente alle aziende di testare rapidamente le loro idee di prodotto, adattandosi alle esigenze dei clienti, aumentando la loro possibilità di successo sul mercato. 

In questo articolo vedremo cosa significa applicare il metodo Minimum Viable Product, come alcune aziende l’hanno testato e quali sono i vantaggi per il settore del marketing, in termini di risparmio di tempo e soddisfazione del cliente. 

Cosa si intende per Minimun Viable Product

 

Il Lean MVP è un metodo efficace per lanciare prodotti e consente alle aziende di testare le loro idee e di adattarsi rapidamente alle esigenze dei clienti. Il tutto investendo per la fase di test e non per una divulgazione di massa. Ciò ne aumenta le possibilità di successo riducendo il rischio di fallimento. 

Il Lean MVP si basa sull’idea che è meglio lanciare un prodotto incompleto e migliorarlo nel tempo, piuttosto che aspettare di averne uno perfetto. I test che seguono permettono agli sviluppatori di concentrarsi solo sulle funzionalità essenziali raccogliendo i feedback diretti dai clienti e decidere come intervenire per correggere gli errori, apportare miglioramenti e aggiungere nuove funzionalità avanzate. 

“L’MVP è la versione di un nuovo prodotto che permette ad un team di raccogliere la massima quantità di informazioni validate sui clienti con il minimo sforzo.”

In questa definizione Eric Ries spiega, nel suo libro The Lean Startup, quanto sia importante entrare il prima possibile sul mercato, anche se con un prodotto non del tutto sviluppato, per effettuare test convalidanti e/o correttivi.  

In questa fase l’incontro con i clienti tester fornisce le indicazioni più importanti e utili per validare l’idea iniziale e raggiungere nel più breve tempo possibile la soluzione definitiva, prima ancora di realizzare il prototipo di prodotto finale. Ma soprattutto consente di evitare di creare un prodotto o servizio che i clienti non vogliono e che non incontra le loro aspettative: uno dei motivi per cui spesso fallisce una startup. 

Attenzione però: il test iniziale non deve essere scambiato con una versione minima del prodotto finale; il Lean MVP è un elemento della strategia che porta allo sviluppo del prodotto vero, al suo lancio sul mercato e alla vendita al target di riferimento. 

Caratteristiche di un Minimum Viable Product

 

Come distinguere un Minimum Viable Product da un prototipo o dal prodotto finale (ovvero pensato nella sua versione più completa)? 

Tieni conto che la definizione di MVP può variare in base alle esigenze specifiche di un prodotto e di un’azienda. Ciò che è importante è che soddisfi le esigenze dei clienti e aiuti a validare le ipotesi di business, prima di investire ulteriori risorse nello sviluppo del prodotto.

Ma quali sono le caratteristiche di un buon MVP?

  • Minimalista: progettato per essere il più semplice e minimo possibile, con solo le funzionalità essenziali per soddisfare le esigenze dei clienti
  • Testabile: in grado di essere testato con i clienti potenziali per raccogliere feedback e valutare l’interesse del mercato
  • Scalabile: progettato in modo tale da poter essere facilmente scalato e migliorato in base alle esigenze dei clienti
  • Validato: pensato per validare le ipotesi di business e le idee di prodotto prima di investire tempo e denaro nello sviluppo completo
  • Focus sulla soluzione del problema: deve concentrarsi sul risolvere un problema specifico, piuttosto che sulle funzionalità inutili
  • Accessibile: indirizzato a clienti potenziali, per raccogliere feedback e valutare l’interesse del mercato
  • Agile: progettato in modo tale da poter essere rapidamente adattato e migliorato in base alle esigenze dei clienti
  • Costo contenuto: costo minimo previsto per le funzionalità basiche del prodotto che si realizzerà; il costo deve includere però anche i costi delle analisi di mercato, di raccolta dati, pubblicazione ed eventuali miglioramenti da eseguire dopo i feedback ricevuti

La chiave per sviluppare un buon MVP è non sprecare risorse! Perché il prodotto potrebbe cambiare drasticamente una volta ricevuto il feedback dei clienti tester. 

La corretta procedura prevede quindi di identificare prima di tutto il bisogno: lo scopo e l’obiettivo del prodotto. Considerare poi la user journey: le azioni che l’utente compie per raggiungere il suo obiettivo. Infine, decidere quale feature costruire e le funzionalità base da implementare (pensando già a quali potrebbero essere successivamente sviluppate e aggiunte). 

La consegna del prodotto ai clienti, la raccolta dei dati e la successiva analisi concludono la prima parte del lavoro. Il ruolo dell’azienda è quello di osservare l’utilizzo da parte dei clienti e le interazioni. Ciò servirà per ottimizzare ogni successivo sviluppo.

Come utilizzare il Lean MVP per lanciare prodotti e servizi

Per implementare il Minimum Viable Product, anche nel marketing le aziende devono seguire alcuni passi fondamentali:

  • Identificare il problema: la prima cosa da fare è identificare il problema che il prodotto o servizio deve risolvere per i clienti. Ciò consente di capire quali funzionalità sono essenziali per soddisfare i bisogni dei clienti e quali possono essere tralasciate in un primo momento
  • Creare un prototipo: una volta identificato il problema, è possibile creare un prototipo del prodotto o servizio con le funzionalità essenziali. Ciò consente di testare il prodotto con i clienti e raccogliere feedback per migliorarlo
  • Lanciare il prodotto: una volta creato il prototipo, è possibile lanciare il prodotto sul mercato con una piccola scala per raccogliere feedback dai clienti e testare la sua accettazione
  • Migliorarlo: una volta raccolto il feedback dai clienti, è possibile utilizzarlo per migliorare il prodotto e aggiungere funzionalità mancanti. Ciò consente di continuare a soddisfare le esigenze dei clienti e di migliorare il prodotto nel tempo.

Per esempio: se volessi creare un sito web o una landing page elaborando prima il suo MVP cosa devo fare?
Seguendo gli step indicati e seguendo una strategia lean manufacturing, è utile procedere così:

  1. concentrarsi sui clienti
  2. capire quali sono i punti che risolvono il problema
  3. rimuovere l’inutile
  4. verificare se l’idea funziona
  5. dare potere a chi si trova nel processo (ascoltare i feedback di coloro che stanno usando il prodotto che vuoi migliorare)
  6. migliorare in modo sistematico

Quali sono gli MVP che nel marketing possono essere utili per lanciare l’idea di partenza? 

  • Demo (video): dimostrazione pratica o presentazione di una tecnologia. Mostra come funziona un prodotto o servizio evidenziandone i vantaggi e misurando l’interazione con il cliente. Non prevede quindi un prodotto reale, ma solo la presentazione di un’idea. Molto utilizzati per dimostrare software o promuovere un prodotto coinvolgendo i potenziali acquirenti.
  • Mago di Oz: prevede l’esecuzione di un servizio automatico da parte di una persona per il testing sui primi clienti che non sanno di interagire con un umano ma credono sia un servizio automatizzato. Utile per raccogliere dati senza creare il prodotto interamente da parte di startup che producono servizi di vario genere.  
  • Landing page: il più semplice da realizzare e il meno dispendioso, che consente di raccogliere dati utili e lead. I clienti atterrano e visualizzano la presentazione di un prodotto lasciando i propri feedback o il contatto, mostrando interesse o per essere nuovamente contattati quando il prodotto sarà disponibile.

 

Esempi di successo

Questi esempi mostrano come le aziende possono utilizzare il Lean MVP per testare rapidamente le loro idee di prodotto e adattarsi alle esigenze dei clienti. 

In tutti questi casi il Minimum Viable Product ha consentito di ridurre i rischi e aumentare le possibilità di successo del prodotto, testando le idee con i clienti potenziali prima di aver investito tempo e denaro nello sviluppo completo.

Dropbox

Il fondatore di Dropbox ha creato un video demo di 3 minuti per spiegare come funzionava il suo servizio di archiviazione file in cloud, prima ancora di averlo sviluppato completamente, invitando l’utente a iscriversi per ottenere spazio gratuito. 

Il prodotto non esisteva ancora ma raccolse l’adesione di 75.000 persone. 

Airbnb

I fondatori di Airbnb hanno iniziato proponendo l’affitto di appartamenti privati per brevi periodi o  la prenotazione di un letto in una stanza di una casa privata. Il loro MVP consisteva in un piccolo sito web che includeva foto e particolari degli appartamenti.  

Grazie ai clienti che si sono dimostrati interessati a pagare per il proprio soggiorno hanno validato la loro idea.

Uber

Uber, la nota piattaforma di trasporto, ha iniziato come un Minimum Viable Product (MVP) nel 2009. Il suo fondatore, Travis Kalanick e il suo co-fondatore, Garrett Camp, hanno creato un semplice sistema che permettesse ai clienti di chiamare una limousine tramite il loro smartphone. 

Successivamente, la piattaforma ha iniziato ad ampliare la sua offerta di servizi, introducendo opzioni come UberX, che offre tariffe più convenienti rispetto a quelle delle limousine, e UberPOOL, che consente a più persone di condividere una sola auto per ridurre i costi di trasporto.

Zappos

I creatori di Zappos hanno iniziato nel 1999 vendendo solo una piccola selezione di scarpe per uomo e donna tramite il loro sito web. Dopo i feedback ricevuti la piattaforma ha continuato ad ampliare la sua offerta, introducendo una vasta selezione di scarpe, abbigliamento e accessori per uomo, donna e anche bambino.

Oggi, Zappos è conosciuto per la sua eccellente esperienza di acquisto, la sua politica di restituzione gratuita entro 365 giorni e il suo servizio clienti attento e amichevole.

Parola d’ordine è: Testare

 

Abbiamo capito quindi come “testare” sia l’attività che non solo fa guadagnare tempo, ma preserva anche le energie (fisiche ed economiche). E questo vale per qualsiasi attività di produzione o implementazione di prodotti e servizi. 

Anche la nostra agenzia condivide l’importanza dei test degli MVP per:

  • verificare l’interesse del mercato: testare l’MVP con un piccolo gruppo di clienti potenziali aiuta a determinare se l’idea di prodotto è in grado di soddisfare un bisogno o risolvere un problema. Se l’interesse è limitato, questo potrebbe essere un segnale che l’idea di prodotto non è sostenibile a lungo termine
  • raccogliere feedback dei clienti: i test di MVP consentono di raccogliere feedback dai clienti su ciò che funziona e ciò che non funziona nel prodotto. Queste informazioni sono preziose per migliorarlo e adattarlo alle esigenze dei clienti
  • identificare problemi tecnici: testare l’MVP consente di identificare eventuali problemi tecnici o di design che devono essere risolti prima di lanciare il prodotto su larga scala.
  • valutare l’efficacia delle funzionalità: i test di MVP consentono di valutare l’efficacia delle funzionalità del prodotto e di determinare se sono realmente utili per i clienti o se vanno rimosse o migliorate.

Tutto ciò aiuta a minimizzare il rischio e a garantire che il prodotto sia sostenibile a lungo termine.

A noi in OTO capita spesso di incontrare aziende che stanno lanciando un nuovo prodotto e vogliono fare marketing, oppure startup che partono da zero. Abbiamo visto che la cultura del testing non è molto diffusa.

Per noi è un vero peccato perché molte volte abbiamo visto prodotti e servizi di elevata qualità non raggiungere la fase di marketing e comunicazione perché il cliente voleva, sin da subito, puntare a un target elevato di persone, ma senza budget a disposizione. Così, invece che fare un test su un target ridotto, ha rinunciato all’investimento e quindi al progetto.

In altri casi invece abbiamo visto investimenti in comunicazione elevati, ma su prodotti o servizi che non erano stati testati, con un risultato scadente in termini di vendite e business. In questi casi se si fosse utilizzato l’approccio di creare un Minimum Viable Product si sarebbero ottenuti gli stessi risultati, ma con un budget inferiore.  

E tu che ne pensi dell’utilità di fare test per provare l’efficacia di un prodotto? Ti sei mai trovato nella situazione di dover dare feedback per l’implementazione di un servizio che hai pensato di aggiungere, per esempio, al tuo sito web? 

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