La prima e più evidente conseguenza dell’avvento di Internet sull’esperienza d’acquisto è una sua progressiva dematerializzazione.
Durante i mesi di lockdown “essere online” ha significato anche per le aziende costruirsi una vera e propria identità digitale: web e social network si sono affermati i canali fondamentali per mantenere attivi i processi di produzione e di vendita.
Ma perché è così importante per un’azienda curare anche la dimensione “social”?
Le piattaforme digitali sono diventate a tutti gli effetti mezzi di espressione e di condivisione, attraverso i quali definiamo la nostra presenza nel mondo.
Allo stesso modo, la presenza di un’azienda all’interno di un social network non si scandisce più solamente come l’accesso a una vetrina dove esibire contenuti, ma necessita di ridefinire le tradizionali strategie di comunicazione, favorendo meccanismi che siano il più possibile immersivi.
Proviamo a spiegarci meglio.
La nascita di Instagram Shopping
Instagram nasce, a differenza di altri social, come una piattaforma incentrata sulle immagini e sui video.
La centralità della dimensione visuale impone la realizzazione di contenuti che puntino alla spettacolarizzazione e siano al tempo stesso realistici, che descrivano i bisogni e i desideri degli utenti, facendo leva su meccanismi di identificazione e che offrano una soluzione che sia a portata di “click”.
Il monopolio del visual ha quindi investito inevitabilmente la dimensione dell’acquisto.
Per testare un prodotto e valutarne l’affidabilità, si fa riferimento ai tutorial, ai testimonial, agli ormai noti influencer.
Proprio sulla base di queste tendenze, a partire dal 2018, Instagram ha lanciato la possibilità per i profili aziendali di associare i prodotti dei post al proprio e-commerce e quindi di fare acquisti direttamente dall’app.
Come funziona lo Shopping su Instagram?
Per poter attivare il tag di Instagram Shopping è necessario rispettare le prerogative definite dalla piattaforma: non è ammessa la vendita di servizi ed è vietata la vendita di prodotti alcolici. Qui la lista completa.
Bisogna inoltre passare a un account aziendale perché questo consente di monitorare le statistiche relative ai post pubblicati e alle caratteristiche del pubblico (sesso, età, regione di provenienza).
L’account deve poi essere collegato a una pagina Facebook o a una pagina business manager.
La pagina di Facebook è infatti indispensabile per caricare i prodotti in una vetrina e collegarli ai post attraverso la funzione del tag. È possibile taggare fino a un massimo di 5 prodotti per ogni foto per arrivare a 20 prodotti se i post hanno più immagini.
Il tag può anche avere efficacia retroattiva, nella misura in cui è possibile applicare i tag anche nei post condivisi prima di attivare la funzione shopping.
Cliccando sull’icona della shopping bag si aprirà un banner con tutti i prodotti inseriti nella vetrina e quelli preferiti possono anche essere salvati in una lista di desideri.
Per comprendere la portata strategica di questa funzione basti pensare che nel 2020 gli utenti attivi hanno superato il miliardo. Gli annunci sponsorizzati potenzialmente possono raggiungerne 800 milioni. Le visite a un profilo business ogni giorno sono 200 milioni e che un terzo delle storie più visualizzate sono quelle delle aziende. Per altri dati clicca qui.
I love (Instagram) Shopping
Di fronte a questi numeri impressionanti anche un e-commerce emergente non può restare indifferente alle molteplici possibilità offerte da Instagram ai profili business.
L’obiettivo di queste funzionalità è di ridurre al minimo i passaggi da fare per effettuare il pagamento, perché più complesso sarà il processo che porta all’acquisto, maggiore sarà il tasso di abbandono.
I sottotitoli di acquisto in-app rafforzano ancora di più questa istantaneità di Instagram perché consentono di perfezionare il pagamento senza essere rimandati a un sito esterno. Questo contribuisce da un lato ad aumentare il tasso di conversione e dall’altro a incentivare gli acquisti impulsivi.
Il concetto di comunità
In conclusione, certamente Instagram Shopping rappresenta un’opportunità per accrescere il brand awareness e l’engagment di un marchio, ma non basta.
Un social network come Instagram deve il suo successo e la sua facilità d’uso al fatto che l’azione principale consiste nello scorrere i contenuti nella home. Il news feed si aggiorna ogni secondo, per questo ogni post deve essere pensato come una sorta di interruzione di questo flusso incessante, basato sulla capacità di attirare l’attenzione.
Tuttavia questa capacità distintiva non può semplicemente declinarsi come un banner luminoso perché l’immersività di cui parlavamo all’inizio, trasforma l’acquisto in un vero e proprio percorso fatto di insidie, distrazioni e codici sconto, nel quale però conta il fare leva sulla propria community di riferimento.
È questo concetto di comunità che trasforma nuovamente i prodotti che acquistiamo in oggetti da esibire come simboli che comunicano appartenenza, unicità e coesione.
Per questo la costruzione di un piano editoriale è fondamentale per l’inbound marketing, perché Instagram non è una piattaforma di vendita, ma si basa sulla narrazione dei prodotti che crea opportunità di guadagno.
Possiamo dire che Instagram Shopping rappresenta la concretizzazione di questa opportunità.
Alla luce di queste considerazioni, il quesito da cui devi partire è: qual è la community alla quale senti di appartenere? Noi di OTO Agency possiamo aiutarti a scoprirlo, prenota ora una consulenza!
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