LinkedIn è uno dei social network più diffusi al mondo. Con oltre 575 milioni di utenti, ad oggi è una delle piattaforme più consultate dagli HR manager, dai professionisti che puntano a migliorare la propria reputazione professionale, così come dalle aziende che vogliano incrementare e alimentare le relazioni B2B.
Sappiamo che uno degli elementi di forza di LinkedIn sono le interazioni. In questo senso i sondaggi su LinkedIn sono un ottimo strumento per rafforzare il legame con la propria community.
Questo vale ancora di più per le aziende che possono sfruttare i sondaggi su LinkedIn per chiedere pareri sui servizi offerti, utilizzando le informazioni raccolte come base per orientare le eventuali decisioni che riguardano il loro business. Ma non solo.
Anzitutto, quando si crea un sondaggio su LinkedIn bisogna definire con precisione il suo intento.
Il sondaggio può infatti essere finalizzato al raggiungimento di diversi scopi:
- raccogliere informazioni su un determinato prodotto o servizio
- riflettere su un tema, stimolando gli utenti a esprimersi su un argomento
- effettuare uno studio di mercato, chiedendo agli utenti informazioni relative alle proprie abitudini di consumo.
Ma come si crea effettivamente un sondaggio su LinkedIn? Vediamolo insieme.
Sondaggi su LinkedIn: tutti i passaggi
I sondaggi possono essere creati direttamente dalla home page di Linkedin. Gli amministratori di una pagina o di un gruppo possono avviare un sondaggio sia nella versione desktop che dallo smartphone.
Tutto ciò che bisogna fare è cliccare su “Avvia un post” e selezionare l’opzione “Crea un sondaggio”. Dopodiché si aprirà una finestra che permetterà di inserire le opzioni.
Le alternative che possono essere inserite vanno da un minimo di due ad un massimo di quattro.
Infine, è possibile personalizzare la durata (da un giorno a due settimane) e selezionare il pubblico col quale condividere il sondaggio:
- l’opzione “chiunque” permette di visualizzare il sondaggio anche a chi non ha un profilo su LinkedIn e quindi anche all’esterno della piattaforma.
- l’opzione “tutti più Twitter” include chiunque e consente la pubblicazione simultanea anche sul proprio profilo di Twitter.
- l’opzione “solo collegamenti” circoscrive il pubblico, facendo comparire il sondaggio esclusivamente nel news feed dei profili che fanno parte della propria rete di contatti.
Il vantaggio dei sondaggi è che essi rappresentano un’ottima vetrina anche per aumentare la visibilità dei brand.
Ogni qual volta un utente risponde ad un sondaggio, l’attività diventa visibile anche a tutta la sua rete delle persone con le quali questa è in collegamento su LinkedIn che, a loro volta, possono avere l’occasione di interagire con il post.
Due consigli da tenere a mente:
- sii breve e conciso nella formulazione della domanda, non è possibile scrivere più di 120 caratteri, mentre le alternative di risposta non possono averne più di 40. Sfrutta tutto lo spazio a disposizione per definire in modo chiaro l’argomento di discussione.
- Scegli in base ai tuoi obiettivi il contesto in cui pubblicare: il sito web dell’azienda, un gruppo privato o anche sul profilo. Se il tuo obiettivo è quello di avere un ampio bacino di risposte, puoi anche condividere il sondaggio su altre piattaforme social o inviare il link tramite mail o nelle app di messaggistica.
Se miri ad ottenere informazioni sull’impatto della vendita di un prodotto in un’area geografica più ampia rispetto a quella da cui provengono i tuoi contatti, è preferibile permettere a chiunque di visualizzare il sondaggio. In questo caso, infatti, circoscrivere il pubblico potrebbe risultare controproducente.
Un’ottima strategia potrebbe anche essere quella di introdurre hashtag per segmentare il pubblico in base a quelli che sono gli interessi della ricerca.
I sondaggi possono essere efficaci non solo per interagire con la propria community ma anche per attrarre nuovi potenziali clienti, perché l’algoritmo di LinkedIn attribuisce maggiore rilevanza e visibilità ai post che contengono sondaggi.
Per questo è consigliabile utilizzare questa funzione in maniera oculata e per questioni rilevanti, altrimenti si rischia di ottenere l’effetto opposto e di essere penalizzati nel feed.
Esempi di successo
I sondaggi su LinkedIn rappresentano per i marchi un potente elemento di marketing e al tempo stesso il loro successo è determinato dal fatto che gli utenti sono sempre più interessati ai contenuti interattivi.
Vediamo alcuni esempi di aziende che hanno saputo utilizzare al meglio questa funzione.
I significativi cambiamenti che la pandemia ha apportato all’organizzazione del lavoro hanno portato il colosso Dell a chiedere ai propri clienti quale sarebbe il luogo ideale in cui vorrebbero lavorare.
Il sondaggio ha ottenuto 12.000 risposte.
La stessa Microsoft (che ha acquistato LinkedIn nel 2016) ha indetto un sondaggio che ha coinvolto 600 marketers a livello globale per individuare quali sono le competenze identificate come importanti nel marketing.
In ultima analisi possiamo intuire che i sondaggi che hanno più visualizzazioni sono quelli che sono formulati in modo da non richiedere particolari sforzi per la comprensione e che incoraggiano gli utenti ad ampliare le loro risposte motivandole nei commenti.
LinkedIn tra passato presente e futuro
I sondaggi sono stati introdotti su Linkedin nel 2020 e rappresentano solo una delle tante novità che sono state di volta in volta implementate per restare al passo con altri social network, pur mantenendo salda la propria autorevolezza e la propria identità di piattaforma nella quale instaurare e coltivare innanzitutto relazioni lavorative.
LinkedIn rappresenta, se vogliamo, una sorta di rovesciamento della medaglia che rende conto di come l’impatto della reputazione che si costruisce online sia in grado di determinare conseguenze incrementando le opportunità di lavoro e di crescita del proprio business.
Basti pensare che inizialmente LinkedIn si configurava come un social network statico, nel quale il profilo era l’unica sezione personalizzabile dall’utente.
Con l’introduzione del Linkedin Pulse, la piattaforma ha cessato di essere un Curriculum Vitae online, per diventare a tutti gli effetti un contenitore di prodotti narrativi e editoriali: news, articoli, video in diretta, fino all’introduzione delle Stories, funzione che è già stata rimossa perché si è dimostrata poco impattante rispetto alle caratteristiche della piattaforma.
La vocazione di social media è stata ulteriormente rafforzata dalla decisione di raggruppare una serie di profili rilevanti definiti “Top Voice”, un’etichetta che unisce una serie di personalità da seguire in qualità di esperti, per restare aggiornati su diversi trend topic: il cambiamento climatico o la salute, scuola, ecc.
In conclusione di questa analisi, possiamo dire che tra tutte le funzionalità aggiuntive introdotte da LinkedIn nel corso del tempo, i sondaggi rimangono uno degli strumenti più efficaci per aumentare la propria visibilità, senza ricorrere alle pubblicità mirate.
In sostanza, i sondaggi permettono di rafforzare i legami all’interno delle community attraverso lo scambio di idee e di incrementare le opportunità di guadagno per le aziende, puntando sulla moneta più efficace che – ancora oggi – rappresenta la vera linfa vitale dei social network: il capitale relazionale.
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