Ah, l’affascinante, misterioso e un po’ stereotipato mondo dei DEV. 

Sono tanti i luoghi comuni su una professione forse da alcuni poco compresa ma, ad oggi, tra le più richieste in ambito digital. 

In OTO abbiamo la fortuna di avere uno tra i migliori DEV in circolazione 😏 

Ne abbiamo approfittato per chiedergli di raccontarci di più sulle sue passioni, ambizioni, sul suo lavoro quotidiano in agenzia e sul futuro della figura dello sviluppatore. 

Svuota la cache e leggi l’intervista a Marco (Mark, per gli amici dev ma anche per gli altri) Laterza per capire perché nella vita è meglio NON fare lo sviluppatore. O forse sì… 😎

Mark, fammi capire. Come funziona sta storia del diventare un DEV? Ti sei svegliato una mattina e hai sentito l’esigenza di programmare? Scherzo, ovviamente. La domanda è seria 🤣

Ho sognato Bill Gates che mi diceva “diventerai un dev e sarai milionario!”, ma ha funzionato solo la prima parte.
Più seriamente, l’essere affascinato dai computer e dal software fin da ragazzino mi ha portato a esplorare il dietro le quinte. Far fare qualcosa a queste macchine si è rivelato una sfida entusiasmante e a quel punto la mia strada era tracciata.

Voi DEV, nell’immaginario collettivo, siete visti come tipi un po’ nerd, introversi… come mai, secondo te? Ti ritrovi in questa descrizione? Ps: hai l’occasione per riscattare la tua categoria! 😉

A volte i dev sono visti come computer dipendenti e più portati a interagire tramite tali strumenti che in modo diretto. Smentisco tutto, in realtà non è assolutamente così e i dev sono molto socievoli. Tranne io che sono un’eccezione.

Tu sei uno sviluppatore back-end, front-end o entrambi? Ci spieghi cosa significa e la differenza?

Lo sviluppatore front-end si occupa degli aspetti del software che sono direttamente visibili agli utilizzatori, quindi la costruzione dell’aspetto visivo e degli elementi con cui gli utenti interagiscono. Gli sviluppatori back-end curano invece ciò che non è visibile, in sostanza i componenti software che forniscono le funzionalità dell’applicazione.

Personalmente mi occupo di entrambi gli aspetti.

Spiegaci nel dettaglio (e con parole comprensibili 😉) cosa fa uno sviluppatore.

Un valido sviluppatore è uno scrittore particolarmente abile, costruisce mondi utilizzando una lingua che non è il suo linguaggio naturale.
Iperboli a parte, uno sviluppatore web realizza i siti web in modo simile alla costruzione di un edificio, studiando la giusta combinazione delle varie componenti coinvolte e assicurandosi che l’interazione tra le parti funzioni a dovere. A volte capita di dover intervenire per ampliamenti o problemi anche su edifici costruiti da altri.

Prima di entrare in OTO eri un freelance. Cosa significa fare lo sviluppatore in una web agency?

A differenza dell’impegno come freelance, lavorare in una web agency significa stare a stretto contatto con i colleghi (pandemie permettendo), aspetto che facilita la collaborazione e il dialogo sia in termini lavorativi che non. L’altro lato della medaglia è dato dai maggiori vincoli legati alla condivisione stessa e alle regole aziendali.

Complessivamente preferisco il lavoro più collaborativo che si svolge in OTO Agency rispetto a quello da freelance.

Come gestisci il rapporto/collaborazione con le altre aree dell’agenzia, in particolar modo con l’area più creativa? E’ vero che voi e i grafici siete nemici?

Dato che il lavoro lato front-end è sostanzialmente costituito dall’implementazione dei layout creati dai grafici, è chiaro che la loro attività determina in modo diretto la complessità del lavoro degli sviluppatori front-end. Immagino sia per questo che possa esserci qualche attrito, quando la scoppiettante creatività dei grafici porta a design che rendono complicato il lavoro dei dev. Personalmente non riscontro problemi significativi, avendo un buon dialogo con i grafici in OTO Agency e potendo quindi concordare come muoversi nel corso dei progetti seguiti insieme.

Quali sono gli aspetti che apprezzi di più della tua professione? E, invece, quali sono i lati oscuri (per citare una delle tue saghe preferite)?

Mi piace soprattutto la fase iniziale di costruzione dei siti web, quella in cui si effettuano le impostazioni di base degli aspetti funzionali e di layout, probabilmente perché ha un rapporto particolarmente favorevole tra quantità di lavoro svolto e il risultato funzionale e visivo percepibile come conseguenza. Meno gradito è invece il lavoro sui dettagli dove l’impatto sul risultato è ridotto, ma il tempo investito può essere ampio.

Il lato più oscuro è legato alle indagini quando si verificano problemi e imprevisti. Per via della complessità del software usato dai siti web e la quantità di componenti coinvolti può capitare che ci sia un ampio ventaglio di possibili cause e sia necessaria una lunga e complessa ricerca per trovare l’elemento su cui agire per risolvere la situazione.

In OTO sei conosciuto anche come il “problem solver” del team 👏 Qual è il problema (informatico) più grande e complicato che hai risolto nella tua carriera da DEV?

Per mia fortuna in OTO Agency i problemi per me più complessi tendono a coinvolgere aspetti su cui altri dev in agenzia hanno più esperienza, pertanto posso contare in tali casi sul loro intervento o quantomeno su alcune dritte.

In precedenza, quando lavoravo senza questo vantaggio, mi è capitato di lavorare su siti web realizzati da altri dev che erano in condizioni assai problematiche e avrebbero meritato una riprogettazione completa. Uno in particolare richiedeva in ogni intervento di modifica di seguire percorsi particolarmente contorti per capire quale parte di codice era responsabile di ogni elemento della sezione coinvolta.

Cosa consigli a chi vorrebbe intraprendere la tua professione? Percorso di studi, competenze da acquisire, skill varie?

Penso sia importante lo studio universitario nell’area dell’informatica per avere fondamenta solide sugli aspetti chiave di questo settore. Credo siano essenziali anche la propensione all’ordine e al pensiero logico-matematico, la precisione e l’attenzione ai dettagli.
Per diventare sviluppatore web in particolare sono richieste conoscenze approfondite di HTML, CSS, PHP e di almeno una delle piattaforme di gestione contenuti più utilizzate, tra cui consiglio Wordpress e Drupal.

Come vedi il futuro del DEV? Credi ci sarà un’evoluzione del ruolo? Se sì, di che tipo?

L’evoluzione del software è sempre in corso ed è molto rapida, quindi anche il ruolo degli sviluppatori deve evolversi.
Negli ultimi decenni in tutto il settore software si è visto un costante arricchimento degli aspetti multimediali e degli elementi con cui le persone interagiscono, il web non ha fatto eccezione.

Credo che l’evoluzione in questa direzione continuerà, con molte direzioni attualmente in fase di esplorazione, tra mondi virtuali, realtà aumentata, intelligenza artificiale… Credo siano tutti sviluppi tecnologici che in un modo o nell’altro nei prossimi anni influenzeranno anche il web, ma è difficile per me prevedere quali saranno più influenti e in quale proporzione.

 

Grazie del prezioso contributo Mark! ❤️

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