Crescita Questo termine in OTO Agency è spinta e motore. Crescere per noi significa da tempo ormai sperimentare, cambiare, fallire (a volte) e riprovare. Ciò che conta è fare ogni volta un passo in più. 

E come parlare di questo nostro valore in modo professionale per condividerne le potenzialità con chi ci legge, ci segue, ma anche con i nostri clienti che si fidano e affidano a noi? 

Possiamo collegarlo a un principio che per gli esperti di marketing si chiama Growth Hacking.  

“Il rischio maggiore è non correre nessun rischio” – M. Zuckerberg

Growth Hacking: insegna al tuo business a crescere più velocemente

Per prima cosa mi va di dire che in questo settore, quello del growth hacking e della crescita aziendale, non c’è davvero nulla di definitivo. Il mondo del marketing cambia ogni giorno e sarebbe poco onesto credere di poterne scrivere in modo risolutivo. Tuttavia credo che il cambiamento, la crescita, l’evoluzione rappresentino quei valori aggiunti che fanno del digital marketing una materia inesauribile. 

Ecco perché è piacevole, corretto e idoneo definire il growth hacking un approccio, uno stile di vita (di lavorare), una filosofia per chiunque decide di credere, lavorare e crescere nel mondo del marketing digitale. 

Che cosa si intende per growth hacking?

Prendendo spunto dalle tante definizioni esistenti, per growth hacking si intende un processo di sperimentazione sul prodotto utile a trovare il modo più efficace ed efficiente per dare valore e far crescere un determinato business. 

Quindi: concentrarsi sulla crescita, ragionando un po’ fuori dalle regole, è ciò che esprime in poche parole questo concetto così dibattuto. 

Approcciarsi alla crescita significa sperimentare, coinvolgendo esperienze, qualità e competenze di un team. L’obiettivo è far crescere un prodotto, a qualsiasi condizione. 

Growth hacking ed esperimenti misurabili

Che non ci sia limite alla crescita è vero, ma per raggiungere obiettivi concreti è necessario fare esperimenti misurabili, ripetibili e scalabili. 

E’ proprio la combinazione di queste tre caratteristiche che dà senso al growth hacking. E perché un esperimento di crescita sia utile deve anche essere efficiente, ovvero deve ottimizzare gli sforzi e trovare la combinazione vincente che porta all’obiettivo risparmiando il più possibile energie, tempo, costi. 

Growth hacking e marketing tradizionale: trova le differenze

Sicuro di non aver mai fatto growth hacking in vita tua? :)

La verità è che sperimentazione e crescita fanno parte della nostra natura di esperti digitali. Perciò, senza saperlo, abbiamo fatto growth hacking fin dall’inizio senza chiamarlo per nome. 

Creatività, adattabilità, espandibilità e rapidità sono quattro caratteristiche che definiscono il marketing. Partiamo quindi dal funnel del marketing. In un approccio più tradizionale un digital marketer si abitua a lavorare on top of, su attività che riguardano due step: awareness e acquisition. Il growth hacking va fino in fondo. 

Quindi, cosa c’è di nuovo? In realtà nulla; semplicemente il growth hacking ha approcciato e approccia in modo diverso i principi del digital marketing organizzandoli in una nuova struttura. 

Il funnel dei pirati

Growth Hacking: insegna al tuo business a crescere più velocemente

Focalizzarsi sul proprio business online significa saper veicolare potenziali clienti attraverso 5 fasi distinte

A.A.R.R.R. sono queste le fasi che danno forma al funnel dei pirati, l’approccio tanto caro al growth hacking. Risolvere i problemi e ottimizzare ogni fase aiuta a concentrare meglio le forze, eliminando i punti deboli del proprio business. 

  • Acquisition.

Si tratta del primo punto di contatto con il potenziale cliente. Per farlo si possono utilizzare diversi canali: SEO, SEM, social advertising, mobile app, Dem, passaparola e canali più tradizionali come telefono, tv… 

  • Activation.

Quando il “visitatore” compie un’azione, si attiva; significa che abbiamo risposto al suo bisogno e abbiamo risolto il suo problema. Come misurare l’azione dei visitatori attivi? L’iscrizione al sito o alla newsletter, una visita più approfondita del sito, l’utilizzo di funzionalità più avanzate come un software o web app. Prima di investire su altri canali (e sul miglioramento del prodotto stesso) è bene potenziare e ottimizzare il lavoro su ciò che già si utilizza.

  • Retention.

Si tratta a questo punto di porre attenzione sul ritorno degli utenti e misurare quante volte effettivamente usufruiscono di un servizio. Il risultato varia a seconda del business. 

  • Referral.

Il passaparola, se funziona, fa magie. Un cliente fidelizzato non solo usufruisce di servizi e prodotti con regolarità, ma li consiglia. Come implementare il referral? Pulsanti di condivisione, promo code, link di affiliazione, inviti a collegamenti/amici.

  • Revenue.

La fase più decisiva è quella in cui finalmente si generano profitti e si verifica come e quanto questi siano stati positivi per il business. Dopo aver monitorato, e per lungo tempo, le azioni degli utenti è bene concretizzare quanto queste stesse azioni hanno favorito acquisti, incrementi, crescita. 

Cosa ne deduciamo? 

Fidelizzare gli utenti (clienti) è il passo fondamentale per poi farli innamorare di noi tanto da spingerli a parlare del nostro business. Solo a questo punto si può iniziare a pensare al ricavo economico. 

Saper ottimizzare le 5 fasi di questo funnel, trovare una strategia, misurare i risultati e finalmente definire un metodo è ciò che il growth hacking persegue, stimola e divulga. 

“Il Growth Hacker non vede il marketing come qualcosa da fare a un certo punto, ma come qualcosa da costruire nel prodotto stesso, fin dall’inizio.” – R. Holiday

Per concludere

Ricorda sempre che fare growth hacking richiede tempo perché si tratta di un processo. Mentre costruisci un prodotto è necessario che l’azienda o l’agenzia si strutturi e cresca con esso, affronti le difficoltà e i cambi di direzione, per avvicinarsi sempre più alla meta e all’obiettivo finale. 

Fare growth hacking non è una moda, necessita di budget e di formazione. Perché ogni azienda ha bisogno di crescere e in base all’evoluzione del proprio business cambiano metriche e misure da tenere sotto controllo, così come gli obiettivi. 

Quindi non è la voglia di sperimentare, cambiare e crescere a doverci spaventare…

“Il Growth Hacking serve per capire chi sono i tuoi clienti e a trovare un modo per acquisirne di più.”  – S. Ellis

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