Ne abbiamo sentito parlare tutti, stupendoci della sua modalità “voice-only” all’apparenza così anacronistica. I social più utilizzati oggi sono indubbiamente Facebook e Instagram, i quali privilegiano i contenuti visuali, immagini e -ancora di più- video. 

Come può allora avere successo un social appena nato che si basa su conversazioni condotte per lo più tra estranei in “stanze” virtuali? 

A meno di un anno dal suo esordio Clubhouse fa parlare di sé e raccoglie pareri positivi da alcune delle più influenti personalità del nostro tempo.

Che cos’è e come è nato? 

Viene definito un social network vocale oppure un social audio. 

Tutto comincia quando, a marzo 2020, l’imprenditore Paul Davison e Rohan Seth, ingegnere ed ex manager Google, lanciano la versione embrionale (beta). L’idea di partenza era quella di creare un luogo virtuale dove le persone di tutto il mondo potessero “incontrarsi” per iniziare una conversazione.

Starai pensando: “cosa c’è di nuovo? Tutti i social partono dallo stesso presupposto!”. 

Vero! Ma il loro intento era quello di abbattere tutti i pregiudizi basati sull’aspetto fisico, l’apparenza e l’ostentazione. Comunicando solo attraverso la voce, tutti i dettagli menzionati diventano ininfluenti e ciò che resta e che acquista valore è la qualità dei contenuti. 

L’intonazione, le inflessioni, l’emozione che trasmette la voce, ci permettono di cogliere segnali che prima passavano inosservati, costruendo un dialogo più empatico e una connessione più profonda. 

La crescita dell’utenza del social vocale è stata volutamente rallentata dai due ideatori per due motivazioni principali: riuscire a garantire una moderazione costante dei contenuti e la volontà di crescere in maniera graduale e sostenibile (dichiarano di non avere abbastanza forza lavoro per sostenere un boom improvviso di iscrizioni che manderebbe in panne il server). 

Entriamo nel vivo e scopriamo come utilizzarla.

Come funziona?

L’app al momento è disponibile solo per iOS e solo su invito di chi è già iscritto. 

Una volta scaricata l’app e ricevuto l’invito tramite SMS, ci si potrà iscrivere inserendo un nome utente e una password. Ogni nuovo utente ha a disposizione 2 inviti, i quali a loro volta genereranno 4 nuovi iscritti e così via, in una catena di contatti. 

Cosa si può fare una volta entrati? 

Nella fase di iscrizione l’utente sceglie una serie di tematiche a cui è interessato. Proprio sulla base di queste, Clubhouse organizzerà i contenuti per far sì che gli/le vengano mostrati quelli per lui/lei più rilevanti. 

Lo spazio sul social è suddiviso in stanze tematiche, dove gli utenti possono interagire, sempre e solo attraverso la parola. L’accesso alle stanze è pubblico e non ci sono limiti di ingresso: si può agevolmente saltare da una stanza all’altra per partecipare o anche solo ascoltare. 

Come si partecipa? 

Si partecipa “alzando la mano” tramite un apposito tasto, dopodiché i moderatori della stanza hanno la facoltà di decidere se accordare il permesso o meno. Per gli ideatori la figura dei moderatori è particolarmente rilevante, tanto che hanno definito delle linee guida secondo le quali i moderatori hanno la facoltà di escludere con un vero e proprio ban chi non rispetta le linee guida promuovendo comportamenti classisti, violenti, razzisti o sessisti. Ogni tipo di discriminazione è considerata inaccettabile. 

Oltre a partecipare a una conversazione altrui, in cui ci si inserisce come una sorta di ospite, è possibile crearsi la propria stanza. 

C’è una stanza per ciascuno di noi. Ogni giorno su Clubhouse si intavolano conversazioni riguardanti gli argomenti più disparati, spettacoli televisivi, serie tv, partite di calcio o di NBA, musica, filosofia, politica..Alcuni utenti organizzano dei veri e propri concerti, altri dei talk show in cui vengono invitati ospiti sempre diversi che offrono il loro punto di vista su una tematica.

Al tempo del Corona Virus, in cui la solitudine è uno spettro che bussa alla porta di molti di noi, Clubhouse può rappresentare una fonte di svago stimolante e per certi versi simile a luoghi di ritrovo come il bar o il centro commerciale. 

Alcuni hanno ipotizzato che questo modello sia una sorta di viaggio nel passato di internet, ritornando a forme di comunicazione più semplici e meno artificiose, come i forum che un tempo riempivano lo spazio del world wide web. 

La differenza ovviamente la fanno l’immediatezza, la portata e la modalità

L’immediatezza perché ora possiamo accedere in pochi secondi e ovunque ci troviamo, mentre i forum potevano essere frequentati solo davanti a un pc fisso.

La portata perché le stanze sono di dimensioni relativamente piccole ma gli “iscritti” al forum sono già 6 milioni a solo un anno dal suo lancio. 

La modalità perché ai messaggi si sostituisce la voce.

Gli obiettivi dei fondatori per il futuro

L’espansione è ciò a cui puntano: rendere l’app disponibile per tutti. 

Per fare ciò si vedono necessari investimenti importanti sulle infrastrutture tecnologiche, a cui i membri del team starebbero già lavorando. 

Non solo espansione, ma anche qualità! 

Si pongono l’obiettivo di attrarre sempre più personalità rilevanti -in tutti i settori- per far sì che Clubhouse diventi sì un luogo di aggregazione virtuale, ma anche di crescita personale, dove si possono ascoltare punti di vista diversi dal proprio, divertendosi, facendo sentire la propria voce e condividendo un’esperienza. 

Il supporto interno e la gestione della community sono altri due punti di estrema rilevanza per Paul Davison e Rohan Seth, i padri di Clubhouse. 

E poi ancora sono già stati previsti interventi sul sistema di ranking che permette di scoprire nuove stanze affini ai propri interessi e sostegno ai creatori di contenuti perché si trovino nelle condizioni di potersi esprimere al meglio. 

Come? 

Sono attualmente in fase di sperimentazione alcune modalità per corrispondere un compenso a chi si occupa di tenere vivo il social e di attirare utenti. La scelta sembra essere tra donazioni, acquisto di biglietti per partecipare alle stanze o, in alternativa, abbonamenti. 

L’applicazione sarà presto disponibile per Android e la User Experience verrà potenziata per garantire un’esperienza d’uso ottimale. 

Hai già partecipato a qualche conversazione su Clubhouse? 

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