E se i dati non fossero solo noiose rielaborazioni di numeri e statistiche?

Abbiamo chiesto alla nostra Performance Specialist Sara Capelli di svelarci il segreto per rendere il linguaggio dei dati comprensibile e attraente anche a chi non è un esperto del settore.

Leggi l’intervista per saperne di più!

Ciao Sara! Oggi, insieme, parleremo di performance e di come rendere i dati nostri amici. Ma prima, una curiosità. Sei arrivata in OTO partecipando alla prima edizione della nostra Academy e, solo durante il percorso, ti sei appassionata al mondo del performance marketing. Come mai la scelta di specializzarti in questa attività? Cosa ti piace dei dati?

Prima di lavorare in OTO non conoscevo Analytics e tutto il mondo che si nasconde dietro i tracciamenti. I “dati” mi sono sempre piaciuti, matematica è sempre stata la mia materia preferita.

Con Analytics ho imparato che oltre a leggere i dati, è importante creare un processo logico che li collega e che ti permette di trovare una spiegazione ai cambiamenti.

La passione per Analytics è poi venuta pian piano, imparando a gestire, oltre alla lettura dei dati, anche quella del codice e degli eventi con Google Tag Manager.

In quanto specialista dell’analisi dati, puoi raccontarci quanto sia importante saper leggere e analizzare le informazioni in merito all’attività online? Quali sono i benefici?

Google Analytics, e in generale tutti i software che permettono di analizzare il comportamento di un utente online, è fondamentale. Sapere chi sono i nostri utenti, quali pagine visitano maggiormente e come fanno a trovare il nostro sito sono tutte informazioni importantissime per prendere le giuste scelte di business e dare una direzione alla nostra strategia.

Ad esempio, se vediamo che la maggior parte degli utenti sul sito arriva da Facebook, potremmo concentrare le nostre attività di marketing (pubblicazioni di post in pagina, sponsorizzazioni…) su questa piattaforma così da ottenere migliori risultati.

O ancora, con Analytics possiamo capire quali sono i prodotti più apprezzati e fare delle promozioni proprio su questi per aumentare le nostre vendite.

Tanti clienti sono un po’ “spaventati” dalla lettura dei dati e non sanno bene come analizzarli e comprenderli. Come possiamo, dunque, rendere i dati nostri amici e quali sono le decisioni che gli Analytics possono aiutarci a prendere? Hai dei suggerimenti?

Ammetto che, per chi non se ne occupa, Google Analytics può essere di non immediata comprensione. Imparare a comprendere i dati e capire come utilizzarli per le proprie analisi di business è, però, necessario per indirizzare la propria attività nel senso giusto.

Per conoscere e sfruttare Analytics, possiamo aiutare chi si rivolge a noi in due modi:

  • accompagnando il cliente in un corso personalizzato in cui spieghiamo tutti (ma proprio tutti) i segreti di Google Analytics e come leggere i dati che si stanno tracciando;
  • creando un report in Data Studio, una dashboard interattiva che fornisce una semplificazione dei dati di Analytics e altre piattaforme. Con questo report si ha sempre sottomano un’analisi semplice di tutti i dati più importanti!

Quali sono i dati e le informazioni da non sottovalutare per ottimizzare le performance di un sito web?

Quando analizziamo il nostro sito web con i dati tracciati da Google Analytics, dobbiamo sicuramente tenere in considerazione il numero di utenti che visitano il sito web, il tempo che si fermano sul sito o su specifiche pagine e le azioni che compiono.

Ad esempio, compilano i form che sono presenti? Fanno click su inviti all’azione? Visualizzano i nostri prodotti? Se vogliamo poi pensare a strategie locali, con Google Analytics possiamo capire dove abitano i nostri utenti e concentrare le attività sulle zone con maggior traffico e conversioni.

La mia sezione preferita di Google Analytics riguarda le fonti di traffico (solitamente analizzo la dimensione sorgente/mezzo). Con questa possiamo capire da dove provengono i nostri visitatori e quale origine di traffico è la più profittevole. Ad esempio, il traffico maggiore può provenire da Facebook, ma poi gli unici utenti che acquistano in grandi dimensioni arrivano dalla ricerca organica su Google.

E per quanto riguarda le performance social? Ti occupi anche di campagne Facebook, Instagram e LinkedIn. Quei dati come possiamo leggerli?

Quando gestiamo campagne social, i dati su cui dobbiamo concentrarci riguardano quanti utenti hanno visto le inserzioni (copertura), quante volte le hanno viste (impression) e come si comportano quando le vedono (tasso di interazione).

Se sono poi campagne per l’acquisizione di nuovi contatti, ci concentriamo sui form compilati; nel caso di campagne finalizzate alla vendita dei prodotti, analizziamo invece il numero di vendite e il loro valore.

Un dato su cui ci concentriamo sempre è il tasso di conversione, dato dal rapporto tra utenti che hanno visto le inserzioni e utenti che hanno completato la nostra azione obiettivo (ad esempio una vendita). Il tasso di conversione ci permette di capire se le nostre campagne stanno andando bene e se stiamo raggiungendo il giusto target di utenti.

Una delle ultime novità è rappresentata dall’avvento di GA4 con il buon vecchio Universal Analytics che andrà in pensione. Come hai recepito questo cambiamento e, dal tuo punto di vista, cosa cambierà per chi fa attività marketing sul proprio sito web?

All’inizio, anche per me e i miei colleghi del team performance l’annuncio della chiusura di Google Universal Analytics è stato un po’ uno shock.

È una presa di posizione importante da parte di Google, che decide di allineare tutti i siti che utilizzano il suo servizio di tracciamento con l’ultima versione disponibile.

Seppure alla base il processo di analisi è sempre lo stesso, GA4 traccia dati ed informazioni in maniera leggermente diversa da Google Universal Analytics. Abbiamo anche noi seguito corsi su corsi per capire a fondo come utilizzare questo nuovo strumento e apprezzarlo come il suo predecessore.
Per chi già fa attività di marketing sui propri siti e sta utilizzando Universal Analytics, il cambiamento non sarà così impattante. Con GA4 ci saranno scostamenti dai dati tracciati fino ad ora, ma la variazione è generalmente minima.

Credo che l’impatto maggiore si avrà con le limitazioni legate alla privacy policy più che per un cambiamento di piattaforma.

Cosa ti aspetti dal nuovo GA4? Pensi che migliorerà il tuo lavoro e aprirà nuove opportunità?

Con GA4 avremo la possibilità di analizzare i dati sotto un altro punto di vista. Ciò ci permetterà di ottenere maggiori informazioni per le nostre strategie online.

Inoltre, abbiamo implementato delle configurazioni e-commerce bellissime! Ci permettono di tracciare nel dettaglio l’intero flusso di comportamento dell’utente online. Possiamo ad esempio capire quali prodotti aggiunge al carrello, quali toglie, quanti utenti si fermano al checkout e quanti invece completano l’acquisto. In questo modo, comprendere l’utente e migliorare il nostro business sarà ancora più facile.

 

Grazie per la chiacchierata, Sara!

E tu che stai leggendo, hai delle curiosità e vuoi approfondire il tema? Contattaci e raccontaci il tuo progetto! Capiremo insieme come leggere i dati e renderli degli alleati di business! 

Condividi l'articolo

Iscriviti alla nostra newsletter
per non perdere tutte le novità!

Rimani aggiornato sulle principali evoluzioni della comunicazione online e del digital marketing.

Riceverai periodicamente delle comunicazioni al tuo indirizzo di posta elettronica.

Blog

Scopri ciò che ci appassiona, le nostre storie e le nostre competenze.
Lasciati ispirare dal nostro OTO Blog!