Quando lanci un progetto, una startup, un servizio o vuoi rimodellare un’azienda già avviata, spesso ti servono: chiarezza, visione d’insieme, rapidità di verifica di ipotesi. Ecco dove interviene il Business Model Canvas (BMC): un framework che traduce un’idea complessa in un unico schema visivo, semplice da capire, condividere e modificare.
In questo articolo esploriamo:
- cos’è il BMC e perché è nato
- come è strutturato
- a cosa serve
- come compilarlo fase per fase
- errori comuni da evitare
- come integrarlo nella strategia di un’azienda già operativa.
Cos’è il Business Model Canvas (BMC)
Il Business Model Canvas è un modello di rappresentazione strategica. Un template grafico pensato per descrivere, visualizzare e progettare il modello di business di un’azienda.
Invece di affidarsi a lunghi documenti o business plan complessi, il BMC offre una mappa a una pagina che consente di capire come un’azienda crea, distribuisce e cattura valore.
Creato da Alexander Osterwalder — grazie alla sua ricerca sul business modeling — il BMC è ormai uno standard internazionale largamente utilizzato da startup, imprese, consulenti e innovatori.
La sua forza è nella visualizzazione: un colpo d’occhio basta per vedere insieme mercati, offerta, risorse, costi, ricavi. Così diventa facile capire punti di forza, fragilità, potenzialità e aree su cui lavorare.
I 9 elementi del Business Model Canvas
Il Business Model Canvas si fonda su nove blocchi che descrivono l’intero funzionamento di un’azienda: dalla creazione del valore alla sua distribuzione, fino ai ricavi e ai costi.
Sono nove prospettive complementari che, insieme, trasformano un’idea in un modello di business coerente.
Qui le sviluppiamo una per una, con riflessioni utili per chi deve progettare o ripensare un business.
1. Customer Segments. Chi serviamo davvero
Il primo blocco riguarda i segmenti di clientela: i gruppi di persone o aziende che intendiamo servire. Non si tratta semplicemente di definire un “target”, ma di comprendere bisogni, contesti, comportamenti, capacità di spesa e criteri decisionali di ogni segmento.
Un modello di business può rivolgersi a un solo segmento oppure a più gruppi distinti, ognuno con esigenze diverse. Questa distinzione è fondamentale perché influenza l’intero modello: una value proposition efficace per una PMI potrebbe non funzionare per una grande azienda; un’offerta ideale per un consumatore finale potrebbe essere inadatta a un utilizzatore professionale.
Chiarire chi serviamo ci permette di costruire un modello centrato sul cliente, non sul prodotto.
2. Value Proposition. Il motivo per cui il cliente dovrebbe scegliere proprio noi
La proposta di valore è il cuore del Business Model Canvas. Rappresenta ciò che offriamo ai nostri segmenti: il mix di prodotti, servizi, benefici e soluzioni che risolve un problema, soddisfa un’esigenza o crea un vantaggio concreto per il cliente.
Una value proposition solida non è una lista di funzionalità, ma la risposta a una domanda precisa: perché un cliente dovrebbe scegliere noi invece di un’alternativa?
Qui entrano in gioco elementi come unicità dell’offerta, qualità, riduzione di rischi, risparmio di tempo, semplicità, innovazione, esperienza d’uso, servizio, brand positioning.
Quanto meglio è definita la proposta di valore, tanto più facile sarà costruire il resto del modello in modo coerente.
3. Channels. Come raggiungiamo il cliente e consegniamo il valore
I canali sono i mezzi attraverso cui l’azienda raggiunge i propri segmenti e porta loro la proposta di valore. Possono includere touchpoint online (sito, social, advertising), vendita diretta, distribuzione fisica, marketplace, partner commerciali o reti di agenti.
Ciascun canale ha un ruolo specifico: alcuni servono a far conoscere l’azienda, altri a vendere, altri ancora a consegnare il prodotto o a supportare il cliente dopo l’acquisto.
Definire i canali significa individuare come il cliente scopre l’azienda, come acquista, come riceve ciò che ha comprato e come rimane in relazione con il brand.
Una scelta sbagliata dei canali può compromettere il modello di business anche quando la proposta di valore è forte.
4. Customer Relationships. Quale tipo di relazione vogliamo costruire
Il quarto blocco riguarda il tipo di relazione che instauriamo con i clienti: personale, automatizzata, self-service, basata su community, assistita da account manager, oppure mista.
Ogni relazione comporta costi, tempi, competenze e aspettative diverse. Un servizio premium richiede una relazione più personalizzata; un modello scalabile può puntare su automazioni e self-service.
La scelta influenza l’esperienza del cliente, il costo di acquisizione, la fidelizzazione e l’intera struttura dei processi.
La domanda che dobbiamo farci è: quale tipo di relazione rende sostenibile e desiderabile la nostra proposta di valore?
5. Revenue Streams. Come generiamo ricavi in modo sostenibile
I flussi di ricavo descrivono come l’azienda guadagna. Comprendono vendite singole, abbonamenti, licenze software, servizi ricorrenti, fee di utilizzo, commissioni, pubblicità, noleggio, freemium, upsell e cross-sell.
Ti permettono di capire come ogni flusso si collega alla tua proposta di valore e ai segmenti che servi.
Alcuni modelli puntano sulla ripetizione (recurring revenue), altri sulla marginalità, altri sulla scalabilità. Un buon modello ha flussi di ricavo diversificati e coerenti con il comportamento dei clienti.
6. Key Resources. Gli asset senza i quali il modello non funziona
Le risorse chiave sono gli asset indispensabili per realizzare la tua proposta di valore e far funzionare l’intero modello.
Possono essere fisiche (impianti, macchinari), intellettuali (brand, brevetti, know-how), finanziarie (capitale, linee di credito), tecnologiche (software, infrastrutture) o umane (competenze, leadership).
Capire quali risorse sono davvero strategiche per te, ti permette di allocare investimenti, proteggere il tuo vantaggio competitivo e programmare la tua crescita.
7. Key Activities. Le attività che generano valore
Le attività chiave rappresentano ciò che l’azienda deve assolutamente fare per creare, distribuire e mantenere la proposta di valore. Alcuni esempi: produzione, progettazione, sviluppo software, marketing, vendita, logistica, customer care, manutenzione, gestione della community, ricerca e innovazione.
Ogni modello di business ha attività centrali differenti: un e-commerce, infatti, è molto diverso da una società di consulenza o da un produttore industriale.
8. Key Partnerships. Chi ci aiuta a far funzionare il modello
Nessun business funziona in totale autonomia. Le partnership chiave includono fornitori, distributori, partner tecnologici, consulenti, agenzie, stakeholder istituzionali, network di vendita, alleanze strategiche.
I partner servono a coprire risorse che non conviene possedere internamente, a ridurre rischi, ad aumentare la scalabilità del modello, a raggiungere mercati che da soli sarebbero inaccessibili.
Sapere quali partnership sono critiche aiuta a costruire una rete stabile e affidabile intorno al business.
9. Cost Structure. Quanto costa far funzionare tutto il sistema
La struttura dei costi rappresenta l’insieme delle spese necessarie per sostenere risorse, attività, canali, partnership e relazioni con i clienti.
Comprende, ad esempio, costi fissi (stipendi, affitti, licenze software), variabili (materie prime, logistica), di marketing, di sviluppo prodotto, costi di acquisizione clienti, manutenzione e distribuzione.
Il valore del canvas emerge quando i costi vengono confrontati con i ricavi e con il tipo di proposta di valore: un’offerta premium richiede costi diversi da un modello low-cost; un modello scalabile ha costi marginali più bassi; un modello one-to-one è meno scalabile ma più personalizzato.
Capire questa relazione ci permette di costruire un business sostenibile nel tempo.
Di seguito ti proponiamo una tabella riepilogativa sintetica dei 9 blocchi analizzati:
Tabella riepilogativa
| Blocco | Domanda chiave | Cosa rappresenta | Perché è importante |
| Customer Segments | Chi serviamo? | I gruppi di clienti a cui l’azienda si rivolge. | Permette di costruire un modello centrato su bisogni reali e segmenti concreti. |
| Value Proposition | Perché i clienti dovrebbero scegliere noi? | Il valore che offriamo: benefici, soluzioni, vantaggi competitivi. | Chiarisce il motivo d’esistenza del business e guida tutto il modello. |
| Channels | Come raggiungiamo i clienti? | I touchpoint di comunicazione, vendita e distribuzione. | Definisce come far arrivare la proposta di valore ai segmenti target. |
| Customer Relationships | Che tipo di relazione instauriamo? | Relazioni personali, automatizzate, community, assistenza. | Determina l’esperienza cliente e l’effort interno necessario. |
| Revenue Streams | Come guadagniamo? | Le modalità con cui l’azienda genera ricavi. | Misura la sostenibilità economica del modello. |
| Key Resources | Di cosa abbiamo bisogno per funzionare? | Asset critici: persone, tecnologie, infrastrutture, capitale, IP. | Identifica elementi che sostengono e differenziano il business. |
| Key Activities | Cosa dobbiamo fare per creare valore? | Le attività centrali: produzione, marketing, supporto, sviluppo. | Individua ciò che richiede focus, investimento e controllo. |
| Key Partnerships | Chi ci aiuta a operare meglio? | Fornitori, partner strategici, alleanze operative. | Permette di aumentare scalabilità, ridurre rischi e accedere a risorse esterne. |
| Cost Structure | Quanto costa far funzionare tutto? | Costi fissi, variabili, operativi, infrastrutturali, marketing. | Aiuta a capire sostenibilità, margini e priorità d’investimento. |
A cosa serve il Business Model Canvas
Perché usare il BMC, e non un business plan tradizionale? Perchè ci sono vantaggi strategici.
Ecco cosa lo rende così utile:
Visione complessiva e immediata del modello di business. Il BMC consente di avere tutto (clienti, offerta, risorse, ricavi, costi) su una sola pagina. Questo aiuta a capire la “fotografia” dell’azienda o dell’idea in modo rapido, efficace, condivisibile.
Allineamento e chiarezza tra stakeholder / team. Quando lavori con soci, collaboratori, investitori, avere un modello visuale facilita l’allineamento: tutti vedono la stessa mappa, capiscono le logiche e parlano lo stesso linguaggio.
Velocità nella sperimentazione e nel pivot mentale. Un business plan tradizionale richiede tempo e risorse. Il BMC, invece, consente di testare ipotesi, modificare parti del modello, cambiare segmenti, offrire nuove proposte o scartare idee — con agilità.
Chiarezza su punti di forza, debolezze e trade-off. Visualizzare risorse, attività, costi e ricavi aiuta a vedere dove il modello rischia di essere debole, dove serve investimento, dove si possono ottimizzare costi o rafforzare l’offerta.
Comunicazione efficace per stakeholder, partner, investitori. Un BMC si presta bene per presentazioni, pitch, workshop: è chiaro anche a chi non ha un background tecnico o economico.
Versatilità per startup, PMI, progetti di crescita o pivot di aziende consolidate. Serve anche ad imprese mature, che possono usarlo per ripensare modelli, lanciare nuove SBU (Strategic Business Unit), esplorare alternative o nuovi mercati.
Come compilare un Business Model Canvas passo dopo passo
Compilare un BMC è un esercizio riflessivo, strategico, e spesso collaborativo.
Ecco un percorso che ti consigliamo, soprattutto se stai pensando di usarlo per la tua impresa o startup.
1. Prepara il contesto e coinvolgi le persone giuste
Il Business Model Canvas funziona meglio se lo fai in gruppo: founder, responsabili marketing, vendite, operazioni, prodotto.
Questo ti permette di avere una visione integrata e diversificata. Ti servono: un template (stampato grande, o su lavagna), post-it, pennarelli per favorire la tua creatività e fluidità.
2. Parti dal target e dalla proposta di valore
Inizia da chi servi e dal valore che offri. Definire con chiarezza i segmenti di clientela e la tua offerta ti aiuta a costruire un modello centrato sul cliente, non su prodotti o costi.
Chi sono i tuoi clienti ideali? Quali problemi hanno? Quali bisogni soddisfi?
Datti delle risposte e poi descrivi cosa offri che risolve quei bisogni in modo unico (il tuo vantaggio competitivo).
3. Definisci i canali e le relazioni con i clienti
Dopo aver stabilito a chi ti rivolgi e cosa offri, immagina come far arrivare il valore al cliente: canali di vendita/distribuzione; modalità di relazione: supporto, self-service, customer care, community, relazione personale.
4. Individua i flussi di ricavo
Qual è il tuo modello di monetizzazione?
Vendita singola, abbonamento, licenza, commissione, recurring, freemium, upsell?
Questo passaggio chiave ti serve per verificare la sostenibilità del modello.
5. Mappa risorse, attività e partner chiave
Identifica che risorse ti servono per offrire la proposta di valore: persone, tecnologie, macchinari, conoscenze, brand, capitale.
Definisci quali attività vanno svolte: produzione, sviluppo, marketing, logistica, supporto. Chi sono i partner necessari: fornitori, alleanze, collaboratori strategici.
6. Definisci la struttura dei costi
Quali sono i costi fissi e variabili? Ad esempio: costi di produzione, di infrastruttura, di marketing, operativi.
Questo ti serve per capire la redditività, ma anche per individuare leve di ottimizzazione.
7. Verifica la coerenza
Il valore del Business Model Canvas è che ti permette di vedere ogni pezzo in relazione agli altri: se cambi la proposta di valore, impatta risorse e costi; se modifichi i target, cambiano canali e ricavi.
Verificare la coerenza di ogni passaggio ti aiuta a prevedere conseguenze e a testare scenari prima di investire.
8. Usa il Business Model Canvas come documento dinamico
Un BMC non è un documento “definitivo”: va rivisto, adattato, testato, modificato. Qualsiasi cambiamento nel mercato, nei costi o nell’offerta richiede un aggiornamento del tuo canvas.
Quando e per chi è utile il Business Model Canvas
Il BMC è versatile: funziona in molti contesti e situazioni, non solo per startup. Ecco alcuni casi d’uso ideali.
- Startup e idee di business nuove: per passare dall’idea al modello concreto e condivisibile.
- Progetti di pivot o nuove linee di business in aziende esistenti : per testare nuovi modelli senza ripartire da zero.
- Valutazione della sostenibilità economica di un servizio, prodotto o iniziativa.
- Comunicazione con investitori o partner : il BMC rende semplice spiegare come l’azienda “funziona”.
- Ripensamento dell’intera struttura aziendale: quando cambi target, mercato, offerta, organizzazione.
- Workshop interni e momenti strategici in cui serve allineare visione: marketing, vendite, operations, prodotto.
Errori comuni e limiti da evitare quando usi il BMC
Il Business Model Canvas è uno strumento potente, ma non va idealizzato. La sua efficacia dipende dalla capacità di usarlo con realismo e spirito critico. Molti errori nascono da un fraintendimento del suo scopo o da una compilazione superficiale: qui analizziamo i più frequenti, così da evitarli.
Trattare il BMC come un business plan completo
Il canvas nasce per offrire una visione d’insieme, non per sostituire analisi di mercato, piani finanziari o roadmap operative. Usarlo come se fosse un business plan significa chiedergli qualcosa che non può dare: il suo compito è chiarire il modello, non definire ogni dettaglio esecutivo. È la base da cui partire, non il documento finale.
Compilarlo in solitudine, senza confronto interno
Il BMC è uno strumento collaborativo. Compilarlo da soli porta quasi sempre a una visione parziale: manca l’esperienza di chi si occupa di vendita, di chi gestisce il prodotto, di chi segue i clienti ogni giorno. Il rischio è quello di costruire un modello che funziona sulla carta, ma non nella realtà quotidiana dell’azienda. Il confronto tra ruoli diversi è ciò che lo rende davvero utile.
Inserire elementi vaghi che non guidano decisioni
Un canvas pieno di concetti generici — segmenti troppo ampi, proposte di valore indefinite, ricavi descritti in modo superficiale — perde completamente la sua utilità. Ogni blocco deve contenere informazioni specifiche e verificabili, non slogan o desideri. La qualità del canvas dipende dalla precisione con cui si definiscono questi elementi.
Considerarlo un modello statico e non aggiornarlo
Uno degli errori più gravi è trattare il BMC come un documento chiuso. I mercati cambiano, emergono nuovi competitor, i clienti modificano i comportamenti di acquisto, i costi operativi si trasformano. Se il canvas non evolve con il contesto, smette di essere uno strumento strategico e diventa un’immagine passata del business. È necessario rivederlo periodicamente, soprattutto dopo cambiamenti rilevanti.
Ignorare la coerenza tra i blocchi
La forza del BMC sta nella sua struttura sistemica: ogni blocco è collegato agli altri. Se la proposta di valore richiede risorse che non possiedi, se i canali scelti non parlano ai segmenti identificati, se la struttura dei costi non è compatibile con i flussi di ricavo, tutto il modello si indebolisce. La coerenza interna è ciò che trasforma un canvas da esercizio teorico a strumento di previsione affidabile.
Perché il BMC è perfetto per imprenditori, freelance e professionisti del digital
Dato il tuo background (know how, hard skills) il Business Model Canvas può diventare uno strumento potente per valutare nuovi servizi, idee di contenuto, progetti per clienti.
Ecco come:
- Ti consente di valutare in anticipo la sostenibilità economica di un progetto: se proponi un nuovo servizio, definisci risorse, attività, partner, costi e ricavi.
- Ti dà chiarezza rispetto ai servizi da offrire: puoi segmentare clienti (agenzie, PMI, e-commerce…), adattare la proposta di valore e pensare prezzi/conversioni.
- Aiuta nella comunicazione con potenziali clienti/agenzie: mostra in modo trasparente come lavori, cosa offri, come guadagni — utile in fase di pitching o contrattazione.
- Ti consente di testare nuovi modelli: magari un servizio copywriting + gestione SEO + consulenza strategica, potendo valutare se la combinazione è sostenibile.
- Rende più agile la gestione progetti e la crescita: mappare risorse e attività ti aiuta a delegare, pianificare e scalare.
Stai lanciando una nuova attività? Vuoi proporre un servizio professionale? Oppure stai ripensando la strategia di un’azienda consolidata? Con il Business Model Canvas hai uno strumento concreto per progettare, verificare, adattare.
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