I podcast potrebbero rivelarsi davvero interessanti quest’anno

Il 2020 è un anno strano. Inizia un nuovo decennio ed inizia con un anno bisestile, perciò già particolare secondo la credenza popolare. E, infatti, a pochi mesi dal suo inizio, stiamo già già facendo i conti con la pandemia.

In questo preciso momento storico, in cui tutto il territorio italiano è sotto lo scacco del virus, e quasi tutti stiamo sperimentando lo smartworking, stare a casa è diventato un obbligo e una responsabilità sociale, in cui i momenti di noia si alternano a quelli di lavoro (e di ansia, talvolta).

Per sopportare al meglio questo periodo, ma non solo, ho riscoperto una delle mie passioni, uno strumento interessante, oltre che un potente strumento di svago, formazione e marketing. Sto parlando ovviamente dei podcast e in questo articolo vorrei spiegarti perché ascoltarli e perché impiegarli nella tua strategia di content marketing.

Cos’è questo fenomeno?

Che cos’è un podcast? Sostanzialmente, è come un programma radio, dalla durata e tema assolutamente variabile e libera. Esistono podcast di natura scientifica, letteraria, musicale, sportiva, informativa, politica… di qualsiasi argomento e natura.

Diversamente dai programmi radio, si diffondono via web, tramite piattaforme specifiche come Spreaker, iTunes, Soundcloud o Spotify, ma anche semplicemente sul proprio sito web, dove si possono caricare le puntate e permettere agli utenti di ascoltarle tramite web player.

I propri podcast si possono anche divulgare su Instagram, nella IG Tv, oppure, come ha intelligentemente fatto uno dei marketers più affermati italiani, su Whatsapp, il social di Instant messagging più usato sul territorio.

Il bello dei essi è che permettono la totale libertà creativa ai suoi autori. Non solo: permettono anche la totale libertà di ascolto dei fruitori, cosa più difficile quando si segue un programma radio. Negli ultimi anni l’attenzione verso questo fenomeno è cresciuta enormemente e anche i dati Nielsen lo dimostrano, parlando addirittura di un +16% nel 2018.

Sapevi che il 2020 sarà l'anno dei podcast?

Una panoramica di questo fenomeno in Italia

La ricerca Nielsen, elaborata in occasione dell’evento United States of Podcast a Milano (Novembre 2019) ha evidenziato l’incremento del consumo di podcast nell’ultimo anno.

Oltre al succitato +16%, che ha fatto passare da10 milioni di ascoltatori nel 2018 a 12,1 milioni nel 2019, è interessante notare alcune cose.

Innanzitutto, che la più vasta parte della popolazione dei podcast è giovane, ha tra i 25 ai 34 anni di età. Consumer abituati allo streaming e ai prodotti digitali, che hanno nella loro dieta contenutistica Spotify, Netflix, Amazon Prime video, Audible e altre forme di intrattenimento.

Ma ancora più interessante è il dato relativo ai consumatori abituali, che sono passati dal 10 al 23% del totale. Persone che li ascoltano una/due volte alla settimana, con sessioni di ascolto medie molto più lunghe, come un appuntamento fisso della propria routine.
Mediamente, l’ascolto viene fatto in casa oppure in macchina – a ruota gli altri mezzi di trasporto.

Perché ascoltarli?

Figli dello streaming e della radio on demand, il podcast permette di evitare la pubblicità o gli ad block, ascoltando serenamente il proprio interesse. I podcast si possono ascoltare ovunque ci sia connessione, dove si vuole – al, lavoro, a casa, in auto – e quante volte si vuole, ad libitum.

Antesignani dell’e-learning, i podcast sono anche un opportuno mezzo di formazione. Se strutturati come delle lezioni o degli approfondimenti specifici, i podcast possono contribuire seriamente alla crescita e ampliamento delle skills di chi li ascolta.

Tra i più seguiti figurano, infatti, i podcast realizzati per imparare o per migliorare la propria conoscenza delle lingue, così come i podcast sul miglioramento e sulla crescita personale.

Ascoltarlo corrisponde anche al sapersi ritagliare una pausa di relax e riflessione, che si trasforma in un piacevole momento di arricchimento personale. E questo mi porta direttamente al prossimo punto.

I podcast come strumento di marketing

Il podcast coinvolge, affascina, interessa, crea legame. E’ necessaria qualche altra motivazione implicita per convincervi ad usarlo nella vostra strategia di content marketing?!

I podcast rappresentano un tipo di contenuto creativo più facile da realizzare di un video, dalle possibilità pressoché infinite, completamente nativo. Se il podcast riesce ad affascinare e coinvolgere degli “spettatori”, il gioco è fatto.

Utilizzarlo creativamente nella propria strategia di content marketing può avere diversi benefici effetti collaterali:

  • Aumento dell’engagement
  • Rafforzamento della brand awareness
  • Miglioramento della web reputation
  • Possibilità di ampliamento della propria rete (networking)

Come ogni strumento di comunicazione digitale, il podcast è un amplificatore di opportunità che, sapientemente utilizzato, può incidere positivamente sulla vita della vostra azienda. Non sarà mica un caso che i maggiori marketer in Italia e nel mondo abbiano prodotto dei propri podcast, no?!

Sapevi che il 2020 sarà l'anno dei podcast?

Usarli in una strategia significa tante cose: innanzitutto, idearne il contenuto correttamente, in modo che ogni puntata sia un chiaro veicolo del vostro messaggio aziendale; poi, bisogna confezionarli in modo che risultino stimolanti per chi li ascolta, quindi dotati di una scrittura intelligente, e gestiti con capacità di coinvolgere l’audience, strutturandoli in modo ritmico e funzionale, alternando ad esempio musica e parole, o interviste a discorsi più lunghi, avendo sempre come riferimento il target cui volete rivolgervi.

Infine, naturalmente, non basta soltanto realizzare il podcast e lasciarlo sulla piattaforma.

La parola d’ordine è (come quasi sempre) “condividere”: social network, blog, newsletter, comunicate l’esistenza del vostro podcast a tutti i vostri conoscenti, clienti, lead.

Perciò, il consiglio è quello di realizzare qualcosa di cui andare orgogliosi, in cui potete mostrare il vostro livello di conoscenza di un argomento o colloquiare direttamente con esperti e personaggi di punta del settore; realizzare qualcosa che vorrete mostrare e condividere con il mondo, sperimentate e, possibilmente, divertitevi.

I podcast che voglio consigliarvi

Negli Usa, questa cultura è diffusissima già da tempo ed esistono podcast realizzati talmente bene da rappresentare ormai dei modelli del genere.

Ecco perché ho selezionato dei podcast ineguagliabili – per concept e realizzazione – anglofoni e alcuni totalmente made in Italy, per darvi l’ispirazione giusta e facilitare chi non abbia ancora una gran dimestichezza con l’ascolto della lingua inglese.

Vorrei partire con una scelta forse inaspettata, ossia quello realizzato da Wired, intitolato Wired Play, votato alla ricerca di eventi, personaggi, trend e fatti di pop-culture, capace di offrire uno sguardo inedito e cool sul mercato, inteso in senso lato.

Se invece volete avere una chiara visione e un salace approfondimento nel mondo del marketing, non posso esimermi dal citare i podcast di tre mostri sacri del marketing italiano: sto parlando di Alessio Beltrami, Raffale Gaito e Marco Monty Montemagno.

Ognuno a suo modo esplora un campo ben definito del web marketing, chiaramente molto coerente con la propria strategia di branding.

Con il suo Content marketing Italia, Alessio Beltrami parla di contenuti e di come diffonderli efficacemente sul web, evitando persino di spendere soldi in pubblicità; Raffaelle Gaito offre, con il suo stile ironico e coinvolgente, pillole di growth hacking, blogging e strategie di marketing dal comprovato successo.

Il podcast di zio Monty ha bisogno di poche presentazioni: tra i più ascoltati in Italia, è ricavato dai video che Monty realizza e conta più di 1,4 milioni di ascolti, Disponibile su Spreaker, si passa dai social network, al marketing, alla crescita personale, all’attualità, in una formula breve ma convincente: ilk podcast ha una durata variabile tra i 3 e i 7 minuti.

Masters of scale è il podcast realizzato da Reid Hoffman, cofounder di LinkedIn, nel quale Hoffman ospita un Guest di chiara fama ed esprime una teoria di economia di scala, la quale viene validata nel corso dell’incontro con l’ospite. Per darvi un’idea, dalla poltrona podcast di Hoffman sono passati Mark Zuckerberg, John Elkann, Howaerd Schultz di Starbucks e molti altri.

Chiudo con un altro fondamentale podcast per chi si occupa di marketing: sto parlando di Marketing School, tenuto dai professori Eric Siu e Neil Patel. Due veri e propri pozzi di scienza, che ogni volta elargiscono un pezzo di quello che hanno imparato fornendo anche una serie di azioni facilmente praticabili nella propria strategia di marketing quotidiana. Decisamente imperdibile.

Tutte le ragioni per ascoltarli

A ben vedere, le ragioni per darsi ai podcast sono decisamente più di quelle per continuare a non farlo.

Permettono di aumentare le proprie skills, divertono o rilassano, insegnano nuove cose, sono di natura e durata estremamente variabile, cosicché ognuno possa individuare il podcast adatto ai propri gusti e necessità, e sono in netta ascesa.

Sapevi che il 2020 sarà l'anno dei podcast?

Dunque, se lavorate nel mondo del marketing, il podcast è un fenomeno ed uno strumento da tenere assolutamente sotto osservazione, quando non da sperimentare direttamente. Perché è chiaro che più andiamo avanti, più gli utenti saranno restii a usare solo certi tipi di contenuti, rifuggendo dall’advertising classica, ricercando contenuti di valore, autentici, coinvolgenti e veramente utili.

Esattamente come un podcast!

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