In un mercato altamente competitivo e saturo di informazioni, raggiungere potenziali clienti risulta sempre più difficile. 

È per questo motivo che ancora oggi, tra i principali obiettivi di marketing di un’azienda, vi è l’ottenimento di un’ottima posizione sui motori di ricerca. 

E se con il tuo sito hai già un buon ranking su Google, non si può star tranquilli. Infatti nel 2021, Google modificherà i core web vitals ed il proprio algoritmo di posizionamento in maniera sostanziale!

Ha deciso infatti di implementare nuovi parametri basati sulla User Experience che influenzeranno l’algoritmo. I 3 elementi a cui dovremo prestare attenzione saranno LCP, FID e CLS.

Vediamo cosa cambierà, ma prima di tutto vediamo cosa sono i core web vitals perché è così importante essere primi!

 Core Web Vitals: il nuovo algoritmo Google per una migliore User Experience

Core Web Vitals – L’importanza di essere primi

Apparire tra le prime soluzioni quando un utente ricerca un prodotto o servizio simile a quello che offriamo è fondamentale. Essere in cima alle risorse disponibili infatti permette di ottenere una migliore visibilità e, conseguentemente, maggiore traffico sul proprio sito web

Vi starete chiedendo: “Quali posizioni possono essere definite ‘prime’?”. 

Un posizionamento diventa rilevante quando il nostro sito web si trova nella Top5 dei risultati organici

La quasi totalità dei click degli utenti si sofferma infatti nella prima metà della SERP – Search Engine Results Page, ovvero la pagina dei risultati. Raramente l’utente si spinge fino alla seconda pagina per cercare una risposta alla sua domanda. 

Quindi, affinché il nostro sito acquisti valore, deve trovarsi tra i primi 5 risultati organici visibili all’utente dopo la sua ricerca. Naturalmente, più in alto nel ranking sarà il sito, più verrà visitato.

 

Core Web Vitals – Chi e come stabilisce il ranking

La posizione che un sito acquisisce nella SERP di Google è stabilita dal motore di ricerca stesso tramite l’utilizzo di un algoritmo

Tale algoritmo subisce costanti modifiche negli anni. Alcune sono state poco significative, mentre altre, negli ultimi anni, hanno avuto un grande impatto. Ci riferiamo a Panda, Penguin e Hummingbird.

Nell’intento di migliorarsi continuamente, Google modificherà il proprio algoritmo a partire da maggio 2021, introducendo quelli che ha denominato Core Web Vitals

Con l’iniziativa Web Vitals siamo di fronte ad un nuovo importante cambiamento dell’algoritmo.

Google punta a definire parametri di riferimento per garantire una migliore fruizione da parte degli utenti e una migliore gestione del contenuto online.

 Core Web Vitals: il nuovo algoritmo Google per una migliore User Experience

L’importanza della User Experience 

Il termine inglese User Experience (UX) indica l’esperienza che l’utente vive ogni volta che entra in contatto con un elemento del nostro brand, sia questo un negozio fisico, il consumo di un prodotto o servizio, o il nostro sito web. Compito dell’azienda è rendere l’user soddisfatto di ciò di cui ha usufruito per invogliarlo a tornare. 

Se consideriamo l’esperienza di un utente sul nostro sito web, i principali elementi a cui dobbiamo prestare attenzione sono: la sicurezza del sito; l’ottimizzazione del contenuto per una fruibilità massima su tutti i device; la rapidità di caricamento delle pagine e la stabilità dei suoi contenuti; l’assenza di pubblicità inopportune. 

La User Experience, finora di rilievo durante lo sviluppo di un sito, acquisterà un ruolo ancora più importante ed essenziale con l’implementazione nel nuovo algoritmo di Google, con l’introduzione dei cosiddetti Core Web Vitals.

 

Cosa cambierà nel nuovo algoritmo di Google con i Core Web Vitals

Con l’introduzione del nuovo algoritmo, Google modificherà la percezione della UX che non sarà più solo un elemento da considerare per chi si occupa di Web Design ma è (finalmente, diciamo noi), un elemento chiave per la SEO

I Core Web Vitals introdotti da Google sono le nuove metriche che introdurrà Google nel suo algoritmo e saranno applicate a tutte le pagine web. 

Ecco qui i loro nomi:

  • LCP – Largest Contentful Paint
  • FID – First Input Delay
  • CLS – Cumulative Layout Shift

Queste metriche verranno misurate da Google e influenzeranno la posizione del nostro sito web all’interno della pagina di ricerca.

Analizziamo nel dettaglio cosa e quali sono i Core Web Vitals.

1. Largest Contentful Paint – LCP

Il parametro LCP (Largest Contentful Paint) corrisponde al tempo di rendering del contenuto più grande presente nella pagina web, e analizza quindi le prestazioni di caricamento. 

Una definizione meno tecnica? 

Questa metrica misura quanto tempo necessita l’elemento di dimensioni maggiori per apparire sullo schermo. Con elemento, si intende ogni contenuto presente sulla pagina, sia questo un’immagine, un video o un blocco di testo. 

Minore è il tempo impiegato, più la pagina carica velocemente e più l’user è soddisfatto. Google ha stabilito dei valori di riferimento per determinare la qualità di LCP

Al di sotto dei 2.5 secondi, il sito ha buone prestazioni. Al contrario, per valori superiori a 4 secondi, vi è una pessima qualità di caricamento.

 Core Web Vitals: il nuovo algoritmo Google per una migliore User Experience

Sono disponibili vari tools per misurare il proprio LCP. In particolare, Google offre PageSpeed Insights, uno strumento in grado di identificare il più grande elemento nella pagina e il suo tempo di caricamento. 

Qualora i risultati ottenuti non fossero soddisfacenti, è necessario capire il proprio punto debole e lavorare su di esso per migliorare il LCP. In primis, si devono ottimizzare i contenuti presenti in pagina. Scarse prestazioni possono poi essere legate a un tempo di risposta lungo da parte del server, a blocchi di rendering in JavaScript o CSS, o a problemi di rendering per il cliente.

2. First Input Delay – FID 

Il secondo parametro che Google utilizzerà nel suo nuovo algoritmo è il FID (First Input Delay).

Questa metrica considera il tempo di reazione del browser alla prima interazione dell’utente. Nello specifico, viene misurato quanto tempa passa tra la prima interazione dell’utente nel visitare il nostro sito e la risposta effettiva da parte del browser. 

Nella misurazione del FID non si considerano azioni quali lo scrolling o cambiamenti di zoom, ma azioni più “attive” da parte dell’utente come click e digitazioni.

Ti sarà certamente capitato di entrare in una pagina web, cliccare su un pulsante o su un link e non avere nessuna risposta immediata. È una situazione fastidiosa che non incentiva l’utente a rimanere sul sito. Questo avviene perché il browser non è momentaneamente in grado di soddisfare la nostra richiesta e la mette quindi “da parte”, per riprenderla quando sarà più scarico di lavoro.

Un basso livello FID corrisponde ad un sito reattivo. Al contrario un sito che fatica a rispondere alle richieste dell’utente registrerà un FID alto. 

I valori stabiliti da Google per valutare le prestazioni di ogni pagina web sono molto stringenti:

  • FID < 100 millisecondi: buoni risultati
  • FID tra 100-300 millisecondi: il sito deve essere migliorato
  • FID >300 millisecondi: i risultati sono scarsi ed è necessario intervenire

 Core Web Vitals: il nuovo algoritmo Google per una migliore User Experience

Bassi livelli di FID possono registrarsi a causa di prestazioni insufficienti dell’hosting web. Tuttavia, il parametro può essere controllato solo qualora ci sia un’interazione da parte dell’utente. 

La sua misurazione risulta, quindi, più difficoltosa delle altre metriche poiché si necessita di dati reali registrati con l’utilizzo del sito, i cosiddetti field data.

3. Cumulative Layout Shift – CLS

Quest’ultimo parametro analizza la stabilità visiva del sito, misurando la variazione cumulativa di layout. In particolare, il CLS (Cumulative Layout Shift) misura il totale degli spostamenti inattesi da parte di elementi della pagina durante la sua navigazione

Ciò è dovuto al fatto che grandi immagini o pubblicità che non si erano ancora caricate totalmente prima dello scrolling, appaiono sulla pagina e occupano un determinato spazio di essa; di conseguenza, il contenuto sottostante scivola più in basso nella pagina e si posiziona definitivamente. 

Il CLS studia quanto spesso e in quali dimensioni questi movimenti avvengono. 

Google definisce “buoni” i siti con una variazione inferiore allo 0.1, mentre i risultati non sono soddisfacenti quando si ha una gravità dei movimenti maggiore di 0.25. Per quei siti che si trovano in una situazione intermedia è necessario un intervento migliorativo.

 Core Web Vitals: il nuovo algoritmo Google per una migliore User Experience

Prova a immaginare questa situazione. Sei su un sito per visionare un articolo da acquistare. Stai cliccando su un pulsante per scoprire maggiori dettagli, ma questo si sposta improvvisamente a causa del caricamento di una pubblicità che prima non era presente. Finisci così a cliccare in un’area diversa da quella che volevi colpire, vanificando la tua azione. 

Problemi legati ad un basso CLS comportano fastidio per l’utente e un rallentamento nelle operazioni che compie. Per risolverli, si può intervenire impostando specifiche dimensioni per le immagini al momento dello sviluppo del sito. 

Cosa fare per arrivare pronti al cambiamento

Per migliorare l’esperienza degli utenti sul proprio sito e ottenere quindi ottime posizioni nella SERP, è necessario iniziare a lavorare fin da ora!

Ti diamo 2 consigli su come muoverti:

a) Assicurati di affidarti a servizi hosting veloci

b) Ottimizza al meglio il contenuto sul tuo sito

Se vuoi fare un controllo per capire come è messo il tuo sito, devi sapere che online esistono vari strumenti per misurare le proprie performance. Tra i più importanti vi sono PageSpeed Insight, Google Lighthouse e Search Console

Tutto questo ha senso ovviamente se il tuo sito è già stato pensato e realizzato in ottica SEO. Se non sai di cosa stiamo parlando, leggi la nostra  guida sulla SEO.

Non sai come fare? Chiedi a noi!

Il nuovo algoritmo di Google porterà importanti cambiamenti nei risultati di ricerca di Google.

Per questo la nostra agenzia si è organizzata con i propri esperti SEO per fornirti anche questa volta il supporto necessario per analizzare il tuo sito web e intervenire dove necessario in modo da rispondere ai nuovi cambiamenti.

Noi di OTO Agency siamo pronti ad aiutarti in questo cambiamento per portare il tuo sito al vertice del ranking Google.

Lo dice anche il nostro motto: On Top Of. E chi meglio di noi può essere in grado di portarti in cima? :) Contattaci subito!

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