Cos’è il microcopy?

Con l’espressione microcopy ci si riferisce a tutti quei micro-testi che sono collocati all’interno delle pagine dei siti web e che attraverso un numero esiguo di parole, permettono all’utente di ottenere le informazioni che sta cercando.

Il microcopy corrisponde alle stringhe di parole che si inseriscono in fase di progettazione, nel titolo o il sottotitolo della pagina, nelle etichette dei form, le call to action e può essere inteso come l’insieme di parole che permettono di individuare intuitivamente lo scopo della pagina che ci si trova di fronte, contribuendo a ridurre il grado di incertezza.

Sostanzialmente, il microcopy risparmia all’utente il fastidio di trovarsi all’interno di un sito e doversi porre la domanda: come faccio a trovare ciò di cui ho bisogno?

Questi testi, strategicamente collocati in diverse zone della pagina, concorrono in modo consistente a migliorare la User Experience, ovvero l’esperienza di navigazione e che sono fondamentali soprattutto per gli e-commerce che vogliono convertire.

Ma perché sono così importanti?

Vediamolo insieme.

Estetica o funzionalità? La soluzione sta nel microcopy

Il primo presupposto da tenere a mente quando si progetta un sito web, è che le persone che navigano in rete hanno fretta.

Ma tratta di oltrepassare le stereotipizzazioni che dipingono gli utenti del web come disinteressati, svogliati, o peggio ancora pigri. E di immaginare internet come un contenitore all’interno del quale gli utenti navigano alla ricerca di qualcosa che sia utile per loro.

Per questo è fondamentale che il microcopy sia adeguato al contesto e in particolare al registro linguistico solitamente utilizzato dal brand in modo da trasmettere all’utente un’idea di coerenza e affidabilità.

Ma questi micro-testi hanno anche l’importante compito di migliorare l’interazione con il design delle pagine, attraverso l’ottimizzazione delle interfacce con l’inserimento di poche e semplici parole che se opportunamente scelte, riescono a rendere l’esperienza di navigazione immediata e quindi piacevole.

 

 

Microcopy come usarlo? La parola a Krug

Lo studioso ed esperto di usabilità Steve Krug, ha elaborato negli anni 2000 tre principi noti come Leggi di Usabilità che ancora oggi si dimostrano efficaci per spiegare quali sono i meccanismi e gli accorgimenti necessari per rendere l’esperienza di navigazione quantomeno soddisfacente.

La prima legge può essere riassunta nell’assunto “non costringermi a pensare”. Secondo Krug ogni pagina deve basarsi un principio di “auto-evidenza”. Ovvero l’utente, osservandola deve comprendere di cosa tratta, senza compiere alcuno sforzo mentale.

Quando esploriamo una pagina sono molti gli elementi che possono costringerci a compiere sforzi cognitivi inutilmente, come i termini troppo tecnici o nomi specifici. Un’ulteriore e non meno importante fonte di interrogativi sono i pulsanti non immediatamente cliccabili: capire su quale elemento posso fare clic, dovrebbe essere intuitivo.

Ecco, dunque, come già in questa fase si può cogliere l’estrema importanza dei micro-copy. Rientrano infatti in questa categoria anche i bottoni di conferma che consentono di proseguire, le pagine di errore che ci indirizzano altrove, i messaggi che ci guidano nella procedura di ripristino del nome utente o della password.

Il punto è che ogni qual volta dobbiamo fermarci per capire come funziona un sito, si aggiunge del carico cognitivo che ci distrae dal motivo che ci ha spinti a finire su quella specifica pagina.

Inoltre, il fatto che chi ha progettato il sito non si sia preoccupato di renderlo anche facile da usare, compromette la fiducia nei suoi confronti e ci spinge a rivolgerci altrove.

Ne consegue che lo scopo di chi scrive i micro-copy può essere riassunto nell’arduo compito di trovare un equilibrio tra ciò che sembra totalmente incomprensibile a prima vista e ciò che è ovvio per tutti.

Microcopy efficace: quantità o qualità?

La seconda regola di Krug può essere sintetizzata nell’assunto: “Non importa quanti clic devo fare, se ogni clic è frutto di una scelta che non richiede impegno e non è ambigua”.

Nel corso del tempo i dibattiti sull’usabilità hanno dato vita a molte diatribe rispetto a quanti clic debba fare un utente prima di arrivare a frustrarsi, tanto che si sono anche affermate delle regole di progettazione tali da non richiederne più di tre o quattro.

In realtà, dai test di usabilità emerge che non conta tanto il numero di clic o la posizione dei tasti, ma la quantità di ragionamento e di incertezza che precede il momento della scelta. Ancora una volta interviene il micro-copy.

Se nella parte bassa della pagina trovo un bottone che in maniera inequivocabile mi dice “compila il form” “clicca qui” o “avanti”, avrò la certezza di proseguire senza dovermi porre la domanda: avrò sbagliato qualcosa?

Un micro-copy efficace è:

  • breve, nel senso che contiene le informazioni minime e necessarie per raggiungere obiettivi semplici (fare clic);
  • tempestivo, cioè posizionato in modo che le persone sappiano esattamente dove trovarlo se ne hanno bisogno;
  • inevitabile ovvero formattato in modo da far sì che sia impossibile non vederlo. Esempi calzanti di micro-copy sono: suggerimenti ai campi dei form, i link “Cos’è questo?” e i suggerimenti a comparsa.

Microcopy: l’arte della brevitas

La terza regola di Krug è “liberatevi della metà delle parole in ogni pagina e poi liberatevi della metà di quelle che rimangono.” Si  tratta di un principio che non è stato elaborato solamente per i testi del frenetico mondo del web ma che affonda le sue radici nel mondo latino.

La brevitas era indicata nella retorica come una delle virtù del discorso e come capacità di saper esprimere attraverso parole concise, significati profondi. Micro-copy-briciole-pane-1

Volendo fare un paragone per estensione, il segreto micro-copy consiste nell’esprimere attraverso composizioni minime di parole, l’intento primo di una pagina, di una sezione o di un sito web.

Il microcopy è l’arte di saper trovare le parole indispensabili per ridurre lo stacco tra la spiegazione e la comprensione.

In conclusione, ogni volta che pensiamo di aver creato una pagina accattivante dal punto di vista estetico, il microcopy ci ricorda che non dovremmo mai perdere di vista l’idea che ciò che sembra facile e intuitivo per noi, può non esserlo per la maggior parte degli utenti che atterrano su una pagina o visitano un sito web.

Il microcopy, funziona nei siti web come le briciole di pane nelle favole: ci aiuta ad orientarci quando pensiamo di aver perso la strada di casa…

Leggi anche il nostro articolo “Scrivi e lascia vivere – come utilizzare la scrittura inclusiva e accessibile per fare la differenza” e se il tema ti incuriosisce contattaci per una consulenza!

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