Il Games as a Service (GaaS) è un modello di business che nasce nel mondo dei videogiochi per aumentare la monetizzazione e incentivare il coinvolgimento degli utenti.

Il servizio offre una strategia per ridurre i costi di acquisizione dei clienti, ed è molto più efficace del classico metodo pay-to-pay.

EA Games, ad esempio, ha aumentato il suo valore di mercato da $4 miliardi a $33 miliardi in soli sei anni dopo l’introduzione dei contenuti GaaS.

Questo nuovo modello di business ha moltissimi aspetti positivi e porta benefici a tutti i soggetti coinvolti:

  • gli sviluppatori hanno entrate continue e ciò consente loro di interrompere la dipendenza dall’acquisto sporadico
  • maggiore è il numero di giochi sviluppati ogni anno, maggiore sarà il loro vantaggio competitivo nella lotta per l’attenzione degli utenti.

Gli inserzionisti hanno la possibilità di ottenere visibilità in alcuni dei giochi più popolari nel mercato di oggi.

GaaS: che cos’è il Games as a Service?

Il Games as a Service non prevede una quota di iscrizione iniziale per l’utilizzo di un gioco.

Di fatto, esso trae i suoi profitti dagli acquisti in-game che si verificano dopo che i videogiochi sono stati rilasciati.

Grazie a quest’impostazione, i fruitori vengono costantemente coinvolti e il loro interesse stimolato.

In questo modo, l’utente non perde interesse e la sua attenzione viene ri-ottenuta con la promessa di contenuti nuovi e aggiornati.

La competitività nel settore dei giochi è molto elevata, pertanto è necessario offrire la funzionalità multipiattaforma per essere riconosciuti come i migliori.

Per questo motivo, i giochi GaaS, vengono trasmessi in streaming direttamente dal cloud al dispositivo di un utente, che consente di accedervi sempre e ovunque.

Per migliorare le prestazioni sono inoltre disponibili continui aggiornamenti (giornalieri, settimanali o mensili) che vengono rilasciati sotto forma di “gocce.

Se pensi di non aver mai avuto a che fare con queste attività, sarà per te interessante sapere che alcuni giochi popolari quali Candy Crush, Fortnite, Destiny e Overwatch fanno parte proprio del servizio di Games as a Service!

Opzioni di pagamento GaaS

Come detto poco fa, questo nuovo modello sta modificando l’intero panorama dei giochi, offrendo soluzioni diversificate e personalizzate per gli utenti, che possono sottoscrivere il proprio abbonamento in varie modalità:

  1. Fatturazione fissa: a un utente viene addebitato lo stesso importo settimanalmente, mensilmente o annualmente
  2. Fatturazione basata sul volume: modifica l’addebito in base al consumo
  3. Modello a più livelli: a un cliente viene addebitato l’importo in base a un intervallo di unità

Oltre a queste opzioni di pagamento aggiornate, i giocatori di Games as a Service hanno la possibilità di pagare tramite criptovalute, in pagamenti più piccoli e con maggiore frequenza.

Microtransazioni di Games as a Service

Una microtransazione è un modello di business utilizzato per indicare tutti gli acquisti che avvengono in game, ovvero all’interno del gioco, aggiuntivi alla spesa iniziale.

E’ quindi il pagamento di una commissione bassa per una transazione rapida, di solito finalizzata all’acquisto di oggetti virtuali o allo sblocco di nuove funzionalità.

Ti è mai capitato di essere talmente coinvolto da un gioco da essere stimolato a compiere un’operazione di questo tipo?

I cosiddetti “acquisti in game”, consentono agli sviluppatori di monetizzare i loro giochi in diversi modi, oltre al momento di acquisto iniziale.

Queste operazioni consistono nel pagamento di una piccola tassa che, a livello individuale, può sembrare totalmente insignificante.

Ma uno sviluppatore può davvero trarre profitto quando ogni giocatore spende un solo dollaro?

La risposta è semplice: 115 milioni di individui nel mondo giocano a “League of Legends”, se ognuna di esse investisse un dollaro nel gioco… ecco dato il guadagno di 115 milioni di dollari (dati presi dall’articolo di Neil Patel)

Valuta virtuale

Un elemento di supporto fornito al giocatore per incrementare la sua possibilità di miglioramento o successo nel gioco è la valuta virtuale. Essa viene utilizzata in molti giochi come strumento di scambio o per l’acquisto di nuove funzionalità.

Può essere rappresentata da gioielli, monete d’oro o gettoni virtuali che vengono ottenuti completando missioni o risolvendo dei rebus previsti dal gioco.

Anche le criptovalute più popolari, come Bitcoin e Litecoin, possono essere guadagnate acquisendo risorse di gioco e scambiandole nel mercato in-game.

Di recente, anche l’acquisto di prodotti di alcuni marchi, come Mountain Dew e Butterfinger, permette agli utenti di ottenere codici da inserire nelle loro vetrine virtuali, e convertiti poi in valute o componenti aggiuntive di gioco.

Vendita di contenuti di gioco ai giocatori

Per rendere efficace il servizio di Games as a Service è fondamentale mantenere alimentato l’interesse del giocatore anche dopo l’acquisto del gioco. Solo in questo modo, è possibile continuare  a monetizzare lo stesso e renderlo un prodotto di successo.

Uno dei modi più sfruttati è quello di  proporre al cliente l’acquisto di nuove attrezzature per i personaggi, aumentare le loro abilità e sbloccare nuove funzionalità.

Tra le transazioni di contenuti di gioco più conosciute ci sono le loot box, in cui i giocatori pagano una piccola commissione ($1- $3) per estrarre oggetti speciali da una scatola virtuale, spesso sponsorizzati dalle aziende.

Sebbene questa tecnica sia stata vietata in alcuni Paesi Europei perché accusata di promuovere il gioco d’azzardo con i bambini, i profitti di queste transazioni rimangono enormi.

Si prevede che le loot box guadagneranno $50 miliardi entro il 2022 e ciò incentiva gli sviluppatori a continuare ad aggiornare i propri giochi per aumentare le entrate derivanti dagli acquisti in-game.

Pay-to-Play

Pay-to-play è un concetto che si basa sul pagamento da parte dell’utente per poter accedere a un gioco.

Molti di essi, infatti, prevedono l’acquisto di una copia fisica per poter giocare senza limiti o interruzioni; altri invece, come World of Warcraft (WoW), richiedono un pagamento solo dopo aver raggiunto un certo livello o dopo un determinato periodo di gioco.

Quest’ultima modalità risulta essere molto vantaggiosa per il giocatore che non è costretto ad acquistare fin da subito il prodotto, ma può testarlo ed esplorarlo e, solo dopo aver catturato il suo interesse, può decidere di investire nell’acquisto.

Altre varianti al modello pay-to-play attuati dalle aziende possono essere ricondotte alla vendita di contenuti di gioco o il pagamento di nuovi contenuti scaricabili (DLC).

L’efficacia di questo metodo è percepibile dai dati raccolti da Newzoo, una società di analisi del mercato dei giochi, la quale ha stimato che, nel 2020, 2,7 miliardi di persone spenderanno circa $159,3 miliardi di dollari in giochi online.

Posizionamenti pubblicitari

Games as a Service introduce numerose possibilità pubblicitarie, date dal miglioramento del servizio e dall’aumento del numero di fruitori, che attirano l’occhio attento degli inserzionisti.

L’inserimento di spazi pubblicitari in-game non è altro che l’ennesima occasione di guadagno per i creatori, che vedono una possibile espansione dei loro flussi di entrata.

Anche i giocatori sembrano apprezzare i video-annunci che colmano gli attimi di caricamento del gioco, o le forme di intrattenimento direttamente adattati ad esso, come la pubblicità di Gatorade nella modalità “The Neighbourhood” di NBA 2K18.

Come affermato dallo studio di Ipsos condotto nel 2018, il 47% degli utenti ricorda l’annuncio visto, che diventa parte integrante dell’esperienza di gioco.

Non considerato più come un fastidio, viene riconosciuto come “visibilmente accattivante“, incentivando le piattaforme di Games as a Service a promuovere questa strategia pubblicitaria.

Pagamento per nuovi contenuti

Aggiornare e migliorare i contenuti di un gioco può essere vista come un’azione realizzata per accrescere l’esperienza del giocatore e renderla sempre più reale e percepibile.

In realtà, per accedere alla nuova versione, è necessario un pagamento.

Questa è una modalità molto diffusa che permette allo sviluppatore di accrescere le entrate in-game, proponendo al giocatore acquisti extra per continuare a beneficiare del gioco e del servizio offerto.

Fortnite è uno degli esempi più eclatanti di questo metodo, in cui i giocatori devono acquistare in ogni nuova “stagione” dei contenuti.

Quattro volte all’anno, gli sviluppatori beneficiano di entrate dettate proprio dall’uscita delle nuove stagioni, che permettono loro di guadagnare grazie alle microtransazioni effettuate dagli utenti.

In questo modo, i programmatori incrementano il loro guadagno, oltre al profitto iniziale dato dall’acquisto del gioco. D’altra parte, garantisce un valore aggiunto anche per gli utenti esistenti, che beneficiano regolarmente di contenuti nuovi ed entusiasmanti.

Anche le piattaforme free-to-play sfruttano questa strategia monetizzando nuovi contenuti, incrementando quelli già esistenti.

Pacchetti di giochi

Per generare nuovi lead e aumentare la notorietà di giochi meno popolari, gli sviluppatori adottano la strategia dei bundle. Acquistando un unico pacchetto, solitamente scontato, l’utente potrà disporre di una raccolta di titoli più noti, uniti ad altri meno conosciuti.

E’ un metodo semplice, ma efficace, che permette di promuovere la vendita di prodotti che, singolarmente, non genererebbero entrate.

In questo modo viene ridotto il costo unitario dei giochi e aumenta la portata potenziale dei prodotti, talvolta sponsorizzati da marchi.

Servizi di cloud gaming

All’interno di una “biblioteca virtuale” puoi trovare un’ampia varietà di giochi ai quali accedere in modo illimitato grazie ai servizi di cloud gaming.

Per accedervi, è necessario sottoscrivere un abbonamento mensile o annuale che prevede una tariffa che rientra tra $ 4.99 – $ 19.99 al mese.

Tra i più noti citiamo Steam, Amazon Luna, Sony PlayStation Now, Google Stadia e Microsoft Project xCloud.  Ne hai mai sentito parlare?

Il vantaggio dei servizi di cloud gaming è che non è richiesto l’acquisto di ogni singolo gioco, ma è possibile utilizzarli tutti in seguito al pagamento dell’abbonamento.

Tutti i giochi sono ospitati nel cloud e possono essere trasmessi in streaming ai dispositivi degli utenti, ma per la corretta riuscita dell’operazione viene richiesto un hardware sofisticato, a causa della ricca grafica che li caratterizza.

App multigaming platform

Alcune piattaforme, come WinZO, MPL, Coco, Hago e BaaziNow, offrono la possibilità di accedere a un grandissimo numero di giochi, tramite un’app.

Scaricata l’applicazione richiesta, l’utente può usufruire del servizio che, talvolta, consente di guadagnare denaro giocando.

Per questo motivo, le multigaming platform, sono state definite dalla comunità di gioco come una nuova entusiasmante tendenza.

Abbonamenti Premium

Per rafforzare ancor di più il legame tra l’utente e la piattaforma, alcune di esse, come Roblox, offrono due diverse tipologie di fruizione di giochi: alcuni gratuiti ed altri a pagamento.

L’utente ritrova la possibilità di sottoscrivere un abbonamento Premium scegliendo offerte, prezzi e servizi che più soddisfano le loro esigenze.

Ciò consente loro di ottenere numerosi vantaggi, tra cui ricevere valute virtuali o sconti su acquisti futuri.

In questo modo aumenta il ritorno sugli investimenti e i giochi stessi vengono resi più redditizi.

Games as a Service: domande frequenti

Cosa è “Game as a Service”?

Games as a Service è un servizio che sfrutta una strategia di monetizzazione con la quale vengono creati giochi che permettono allo sviluppatore di guadagnare tramite:

  • vendita di abbonamenti
  • vendita di nuove funzionalità, aggiornamenti, valute virtuali in-game (microtransazioni)

Quali giochi fanno parte di GaaS?

Candy Crush, Pokemon Go, Madden, Overwatch e Fortnite sono esempi di giochi popolari che sfruttano il servizio di Games as a Service.

Quali sono i “contro” di Games as a Service?

Gli aspetti negativi di GaaS variano in base alla piattaforma, ma riguardano principalmente le conseguenze legate alle microtransazioni.

Esse aumentano il costo complessivo del gioco e facilitano coloro che investono di più, opponendosi al concetto di base con cui il gioco viene ideato.

Questi individui, piuttosto che giocare meglio, preferiscono essere supportati dai piccoli acquisti che facilitano la missione prevista e permettono loro di avanzare più rapidamente.

Games as a Service: Conclusione

La nascita di Games as a Service ha stravolto il panorama dell’industria dei giochi, modificando radicalmente il modo in cui, fino ad ora, ci si era avvicinati all’obiettivo di vendita ai consumatori.

Il futuro di Games as a Service è ancora incerto perché in continua evoluzione.

Sarà sorprendente essere spettatori di questo percorso e assistere alla nascita di nuove eccitati modalità di gioco, nelle quali i marchi saranno un contorno stimolante per i giocatori.

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