“Senza dati sei solo un’altra persona con un’opinione”
W. Deming
Da poco Google ha annunciato il rilascio del nuovo aggiornamento Google Analytics 4.
Attualmente è ancora una versione Beta, ma ha già apportato importanti novità nel mondo della Data Analysis.
Imparare ad analizzare (e soprattutto capire) i dati è uno dei fattori di successo su cui ogni azienda dovrebbe investire.
“Fare marketing senza dati è come guidare ad occhi chiusi”
D. Zarrella
Ecco perché l’avvento di Google Analytics 4 avrà un forte impatto non solo per gli “addetti ai lavori” (CRO Specialist, Data Analyst…) bensì su tutti i player online.
Google Analytics 4: lavori in corso
Google Analytics 4 è il risultato dell’unione di due differenti proprietà:
- Universal Analytics (UA): utilizzata per le misurazioni relative ai siti web
- Google Analytics per Firebase: utilizzata per le misurazioni relative alle app per dispositivi mobili
Grazie a Google Analytics 4 è possibile raccogliere e governare tutti questi dati in una unica proprietà.
Google Analytics 4 attualmente è ancora un progetto embrionale. Per questo, Google ha coinvolto molte aziende partner, affidando a loro il compito di testare il tools e segnalare eventuali criticità.
Anche solo dalla versione Beta, è già possibile capire qual è la la direzione intrapresa da Google:
- Sempre più machine learning: Google sta integrando i propri processi con l’intelligenza artificiale
- Sempre più usability: Google sta investendo per offrire una piattaforma unica e semplice da utilizzare
- Democratizzazione dei Big Data: Google sta investendo per rendere disponibile i Big Data a chiunque.
Le importanti novità di Google Analytics 4
Cambio di paradigma: raccolta evento-centrica
Google Analytics 4 introduce un nuovo schema di raccolta dati. Il nuovo approccio non è più session-based, bensì event-based.
Cosa vuol dire?
Tutte le hit sono considerate eventi (nella precedente versione c’erano anche altri tipi di hit, come la pageview).
Google Analytics 4 definisce quattro tipologie differenti di eventi:
- eventi raccolti automaticamente: non richiedono una particolare configurazione, se non l’attivazione di Google Analytics 4
- eventi di misurazione avanzata
- eventi consigliati: non sono automatici, bensì vanno implementati a livello di codice
- eventi creati da me (detti anche “eventi custom”)
Con il nuovo aggiornamento è possibilità di trasformare gli eventi in conversioni. Ma la notizia più bella (che farà sorridere molti Data Analyst) è che questa operazione ha effetto retroattivo.
Bye Bye Google Tag Manager (o quasi)
Nella precedente versione, per monitorare le interazioni più “particolari”, come il click sul link, oppure le visualizzazioni di un video, era necessario configurare Google Tag Manager.
Con il nuovo upgrade è possibile tracciare molti eventi in maniera automatica.
Google Tag Manager rimane comunque uno strumento essenziale per il tracciamento di qualità.
Tracciamenti (non più) complessi
Google Analytics 4 ha introdotto un’importante novità dal punto di vista del tracciamento dei dati.
Nella precedente versione, non tutti i tracciamenti si potevano fare con la normale interfaccia. In particolari situazioni, bisognava integrare i dati provenienti sia dal mondo online che offline. Molte aziende ed esperti avevano ovviato a questa situazione acquistando la licenza a pagamento.
Oggettivamente, questa soluzione era molto macchinosa e limitante.
Grazie al nuovo upgrade la licenza è gratuita, quindi accessibile da tutti.
Segmentazione avanzata
Il nuovo aggiornamento permette di creare dei segmenti di pubblico “più avanzati”.
Vuoi capire quanti utenti sono atterrati sulla pagina Prodotto e hanno convertito entro 4 minuti?
Con Google Analytics 4 puoi creare un segmento ad hoc. Questa funzione è utile soprattutto per capire perché alcuni clienti spendono più di altri.
Limiti
- Google Analytics 4 oggigiorno è ancora molto acerbo
- Molti esperti segnalano una “rigidità” nella configurazione (per utilizzare Google Analytics 4 occorre un settaggio da zero)
- Il nuovo upgrade esalta la dinamicità e la personalizzazione: non esiste una vera e propria struttura guida. Questa situazione è una lama a doppio taglio. Da una parte abbiamo l’autonomia di creare i nomi degli eventi e dei parametri. D’altra parte, siamo obbligati a una procedura chiara e scrupolosa, altrimenti si genera molta confusione
- Google Analytics 4 ha completamente ridisegnato la propria interfaccia. Molti esperti ritengono che la nuova dashboard sia poco intuitiva. Altri ritengono invece che sia molto più user-friendly, utilizzabile persino da marketers e tecnici digitali. Che dire…a posteri l’ardua sentenza
Cosa devi sapere
Google Analytics 4 è uno strumento potentissimo e, se non l’hai ancora fatto, dovresti assolutamente integrarlo nel tuo business (o per lo meno, prenderlo in considerazione).
“Se non lo puoi misurare, non lo puoi migliorare”
Anonimo
Attenzione però! Google Analytics non è la ricetta segreta per il successo, ma un semplice strumento per raggiungere un obiettivo.
La Data Analysis non è un insieme di soluzioni veloci, bensì un lento processo di miglioramento, meglio descritto come “filosofia data-driven”.
Essere data-driven significa farsi guidare dai numeri, dai dati, per prendere decisioni basate su fatti oggettivi e non su sensazioni personali.
Se sei interessato ad approfondire l’argomento, ti invito a leggere il nostro articolo sul Data Driven Marketing.